Terni: aperti i giochi per il 2023 e Latini annuncia di essere pronto per il “Lallo2”, ma la Lega tace

Latini

Il sindaco di Terni, Leonardo Latini

Il Lallo2? Lui è pronto. Leonardo Latini, sindaco di Terni, lo ha detto chiaramente: si candida  per un secondo mandato a Palazzo Spada. Lo ha specificato anche se un sindaco dopo il primo mandato, solitamente, viene ricandidato a meno che nel frattempo non sia scappato con la cassa del Comune o abbia azzeccato un gratta e vinci superfortunato di “Turista per sempre”.

E’ a causa di tale meccanismo automatico che l’annuncio del Lallo2 non ha prodotto reazioni, almeno all’evidenza? Forse, ma almeno uno straccio di reazione, magari moscia, dal suo partito – la Lega – potevano anche renderla pubblica. Gelo assoluto.

Perché, allora, il sindaco ha sentito il bisogno di rendere nota  la propria disponibilità con un anno di anticipo?

L’ipotesi è che abbia annusato l’aria che tira attorno a Palazzo Spada e che si sia accorto del brulliccichio di certi occhi, fissi sulla sedia  dietro il tavolo a ferro di cavallo, che sopporta le terga del sindaco di turno.  C’è chi per poggiarvi le proprie spinge, manovra, briga perché Lallo finisca sulla panchina. Sogni e ambizioni di mezze scartine, ma anche di personaggi esperti,  determinati, pronti a calpestare tutto e tutti pur di abbarbicarsi a quella sedia. Latini ha allora voluto sottolineare  a chi aspira a diventarlo che lui “E’” il sindaco di Terni. E non intende smobilitare  senza  entrare in partita.

Gli aspiranti? Ovvio che chi sta all’opposizione pensi a qualche arzigogolo, ma è normale, doveroso: le opposizioni lo devono proprio fa’, è il lavoro loro. Anche se  nel caso di Terni, al momento, si tratta di agire per onor di firma. Il Movimento Cinque Stelle? Non per cose locali, ma che peso elettorale avrà da qui ad un anno? Mistero. Il Pd? Ci vorrà tempo, a Terni, prima che  riallacci un rapporto di fiducia con la città: l’operazione è in corso ma si prospetta difficile, lunga e delicata.

E’ nel centrodestra, nella maggioranza che vanno cercati gli aspiranti. Tra i colleghi di schieramento di Latini.  Forza Italia? Bah… Qualcuno del “misto”? Doppio bah… Restano i Fratelli d’Italia, ringalluzziti dai sondaggi nazionali hanno in effetti già cominciato a fare i preziosi un po’ più che nei tre anni trascorsi: pensano forse di giocarsi una delle rare carte giocabili tra chi già li rappresenta a Palazzo Spada: Orlando Masselli, assessore al bilancio.

Qualcuno su piazza? Voci si sono sparse dopo un attivismo per certi versi sorprendente dell’ex vicesindaco Andrea Giuli, ma staremmo – appunto –al livello di un bah triplo.

Non resta che la Lega, il partito di Latini. E’ da lì che viene il pericolo. La Lega è come un team di formula uno in seno al quale il nemico da battere è il proprio compagno di squadra? Certi sbandieramenti, certe presenze, certi richiami al curriculum vitae da amministratore di larga, lunga e variegata esperienza  (che trova origine addirittura nel secolo scorso), certi “pippobaudismi” ripetuti di continuo, certe illustrazioni di programmi per le questioni ternane, certi atteggiamenti sornioni da padre-maestro  espressi con la delicatezza di un elefante in cristalleria, sembrano nascere dalla bramosia per la sedia di Lallo. Fare l’assessore regionale non è gratificante come fare il sindaco di Terni. Questo Enrico Melasecche lo sa e sa pure che il momento giusto è il prossimo giro,  anche perché il calendario, oltretutto, continua a perdere un foglio al mese.

Protagonista della lunga querelle sul posto in consiglio regionale mantenuto con le unghie e coi denti a mo’ di assicurazione contro eventuali giubilazioni, si è poi “rassegnato” a rinunciarvi dopo un incontro coi vertici più alti della Lega. Probabilmente ottenendo comunque un future bond o  quantomeno un viatico.

Per ora è certo solo che i giochi sono stati aperti, con largo anticipo. Anche se questo potrebbe causare turbative sull’azione amministrativa proprio in un momento in cui sarebbe necessario invece mettersi tutti in fila indiana e pedalare dandosi cambi regolari. In un gioco di squadra che permetta di filare al massimo della velocità verso il traguardo. Evitando, fuor di metafora, di perdere nemmeno una briciola delle opportunità che si possono sfruttare in un contesto generale favorevole allo sviluppo. “C’è l‘occasione – come ha affermato un  Latini molto presente a livello mediatico in questi ultimi tempi –  di dare ai cittadini di Terni quelle risposte che abbiamo promesso nella campagna elettorale del 2018”. Se le risposte saranno azzeccate o meno si vedrà, ma probabilmente non aiuta anteporre agli interessi della città le ambizioni personali di chicchessia.