Terni, allo Staino un hub turistico con una struttura coperta di 6.500 metri quadrati

Terni mercato Staino

 Finalmente anche vocabolo Staino diventerà un luogo in sintonia con il decoro del resto della città: via il fondo breccioso, via lo spazio aperto. Non più zona destinata a spettacoli viaggianti e verde pubblico come previsto finora nel piano regolatore cittadino, ma area destinata ad ospitare “attrezzature d’interesse comune”.

Così ha deciso il consiglio comunale di Terni che ha approvato l’adozione di una variante studiata all’uopo e che è passata con 15 voti favorevoli, nove contrari e due astenuti.

D’altra parte a che servirà più un’area per spettacoli viaggianti quando ci sarà bell’e funzionante il Palazzo dello Sport? E quanto altro verde pubblico vogliamo prevedere in un Comune che pur se ha buttato giù qualche centinaio di alberi ha ripiantato qualche migliaio di arbusti?

Che si farà allora allo Staino? Si vedrà. Però c’è chi addirittura racconta che quel luogo diventerà una risorsa per Terni, un cespite di guadagno perché sarà un hub turistico, la porta turistica verso la Valnerina, magari quella ternana e poco più visto che chi si reca più su, verso la sorgente del Nera non passa da Terni ma dalla galleria di Forca di Cerro.  

Hub turistico: ossia un’area commerciale, alla fin fine. Un’altra area commerciale alle porte della città, un’altra mazzata al centro storico ed alle attività che vi si svolgono. Perché “attrezzature di interesse comune” significa niente di specifico e quindi praticamente tutto, compresi gli esercizi commerciali con superficie di vendita fino a 250 metyri quadrati con in più relativo magazzinaggio e deposito. Si va dagli uffici di enti pubblici alle  stazioni di servizio per automezzi e motocicli, tipografie (ma senza rotative), alla lavorazione di alluminio ed infine alla torrefazione di caffè. In mezzo c’è tutto il resto immaginabile, persino gli edifici di culto, i centri sanitari (privati, ovviamente), le caserme le quali ultime, come noto, sono strettamente collegate con la promozione turistica. “Stiamo pianificando e delineando nuova infrastrutturazione a servizio del rinnovamento della città, mi sembra che l’alternativa sia quella di lasciare la breccia in quella zona”. ha spiegato l’assessore all’urbanistica Federico Cini. Il quale ha anche affermato che così facendo l’area Staino “perde completamente la possibilità di ospitare grandi superfici commerciali, precedentemente prevista dal Dup, a favore di destinazioni turistiche e di conoscenza e promozione del territorio e delle valenze ambientali della Valnerina”.

Un hub turistico per il quale è prevista una superficie utile coperta di 6.500 metri quadri la cui destinazione dovrà essere precisata, scegliendo tra quelle d’interesse comune (appunto) con successiva deliberazione di consiglio comunale, in caso di intervento da parte di privati. 

Tutto a posto quindi, tanto più che in merito alla variante si è espressa con parere favorevole anche la Regione – informa il Comune di Terni – valutando la non necessità di sottoporla a Valutazione ambientale strategica e fornendo una serie di indicazioni sugli aspetti urbanistici, paesaggistici e idraulici di cui andrà tenuto conto.

E che nessuno parli di nuova colata di cemento perché, è stato spiegato nella riunione del consiglio comunale, adesso ci sono altri materiali. Se non è zuppa…