Taglia di qua taglia di là alla fine a Terni viene giù la scarpata vicino all’ospedale

scarpata
La frana in via Giandimartalo da Vitalone

Anche lì c’erano alberi. Anche lì è intervenuta suo tempo la motosega e, sì, via Giandimartalo da Vitalone sarà pure diventata più “ariosa” come dicono certi, però adesso quella scarpata rimasta brulla è franata finendo sulla strada. Cose che succedono. Eppure ci avevano messo una bella recinzione di rete metallica, quella tutta rombi di fil di ferro, per capirsi. Non è riuscita a tenere. Le piogge hanno fatto il danno. Un bel sopralluogo dei tecnici comunali e passa la paura. Le ruspe, specie da un po’ di tempo, non mancano al Comune di Terni. La strada sarà in quattro e quattr’otto sgomberata, poi sulla scarpata si metteranno a dimora quattro alberi giovani, ma essenze proprio scientificamente studiate per quel posto lì. E così i consiglieri della maggioranza avranno modo di re, com’è accaduto per i parcheggi con lo sconto, “ma quant’è brava questa giunta!”.

Ovviamente le opposizioni ne approfittano e la buttano in politica diffondendo subito una nota disfattista oltreché esageratamente apocalittica: “Crollo della scarpata di Colle Obito, tragedia evitata solo per caso. La città cade a pezzi mentre la giunta si fa i complimenti da sola”, affermano M5S, Pd e Senso Civico che nell’occasione fanno un po’ di storia. “Con la delibera 311 del 9 Ottobre 2019, la Giunta Latini dava il nullaosta per i lavori di consolidamento della scarpata di Colle Obito. Dopo circa un anno dal taglio indiscriminato delle essenze arboree quella stessa scarpata e franata occupando interamente la carreggiata della strada che porta all’ospedale”. Quindi il taglio s’è fatto per consolidare la scarpata?

scarpata giandimartalo da vitalone
La zona prima dell’abbattimento degli alberi
(immagine da Google Earth)


“Per l’ennesima volta ci troviamo a costatare – aggiungono i gruppi consiliari M5S, Pd e Senso Civico -come la gestione del verde a Terni sia stata condotta completamente a casaccio conducendo imponenti campagne di taglio di varie essenze arboree e lasciando in piedi spesso alberi che sono crollati alle prime intemperie. Questo a testimonianza del fatto che manca un piano. Capiamo la necessità di mettere in sicurezza i cittadini, ma senza la lucidità necessaria si corre il rischio di sortire l’effetto opposto con le proprie azioni”., concludono.