Sii e cessione quote Asm ad Acea: il Comune di Parrano dice “No”

Terni via dell'Ospedale
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Il consiglio comunale di Parrano

La sostanza del discorso è: a Terni sappiano che noi non ci stiamo. E così il consiglio comunale di Parrano, con un ordine del giorno, dà mandato al sindaco di “rendere immediatamente manifesta la propria volontà negativa rispetto all’ipotesi di riassetto societario e modifiche statutarie che dovessero indebolire la presenza del socio pubblico all’interno della società Sii”.

Il riferimento è, ovviamente, alla vicenda relativa alla cessione di quote Asm ad Acea, così come proposto dall’amministrazione comunale di Terni ed i cui particolari sono comunque noti: l’Asm cederebbe la propria partecipazione quale membro della parte privata del servizio idrico integrato e metterebbe l’Acea nelle condizioni di essere il socio di maggiorana relativa. La maggioranza delle quote, il 51%, rimarrebbe di proprietà dei vari Comuni che fanno parte dell’ambito territoriale e sono soci del Sii.

Per la cronaca va ricordato che anche il Comune di Orvieto ha sollevato seri interrogativi sulla bontà dell’operazione Asm-Acea.

In teoria, anche se l’Acea diventa il socio “governante” non avrebbe la maggioranza del Sii. Ma nell’ordine del giorno approvato a Parrano si parla di “ventilata l’ipotesi di riassetto delle quote societarie dei soggetti privati e modifiche statutarie, in base alle quali i Comuni potrebbero perdere ulteriore potere di indirizzo e di controllo all’interno della società”. Per tale ragione il Consiglio comunale  invita anche “a riconsiderare la possibilità di rendere pubblico il servizio idrico, dando piena attuazione alla volontà popolare espressa nel Referendum del 2011, predisponendo a tal fine uno studio di fattibilità per realizzare tale obiettivo”.

E comunque a Parrano vogliono discuterne. Per questo il consiglio comunale propone “la costituzione di un Forum sull’acqua con la partecipazione delle Associazioni, dei Sindacati, del Comitato Acqua Pubblica e degli altri Comuni della provincia serviti da SII, che dia avvio ad una discussione sul tema della gestione del servizio idrico, in conformità con la normativa europea, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 2011 e dei principi di buona amministrazione della cosa pubblica”.

Con l’occasione, da parte dell’amministrazione di Parrano viene ricordato che “A dispetto della logica secondo cui nel momento in cui si era passati da una gestione totalmente pubblica a una gestione mista pubblico-privata si sarebbe dovuto avere un aumento di efficienza nel servizio, la dispersione di acqua in Umbria continua ad essere elevatissima a causa dello stato di usura della rete idrica, con un tasso di perdite elevate, l’Umbria è la seconda regione italiana più cara per le bollette dell’acqua”.