Servizi educativi comunali terreno di battaglia tra la Giunta e le opposizioni M5S e Pd: intanto arriva un po’ di privato

servizi educativi
asili nido

Da una parte i dipendenti comunali dei servizi educativi per l’infanzia (una volta si chiamavano asili, ma era troppo facile) dall’altra il Comune di Terni. Gli educatori lamentano che evitando il ricorso agli straordinari non si può considerare coperto l’orario di lavoro necessario per fornire un servizio come si deve. Dall’latra il Comune che dice che – per capirsi – bisogna risparmiare per quella solita storia del dissesto. E quindi niente straordinari e buste paga più leggere. C’è poi una terza voce: quella del sindacato Funzione Pubblica della Cgil che . sempre per capirsi – sostiene che allora si ricorra, allora, a nuove assunzioni e avanza il sospetto che s voglia in qualche modo procedere ad una privatizzazione strisciante di un servizio pubblico così delicato.

Eventualità respinta quasi con sdegno dal Comune, quella della privatizzazione strisciante. Però, spulciando tra le determine dirigenziali i gruppi consiliari del Pd e dell’M5S constatano che “per la prima volta nella storia del nostro Comune si spalancano le porte delle agenzie interinali  per reperire il personale educativo. Questo tra l’altro utilizzando l’estensione  dell’appalto di  somministrazione di lavoro   temporaneo, aggiudicato per individuare alcuni assistenti sociali tramite le risorse del Fondo Povertà. Una modalità che sta sollevando più di una perplessità” e che quindi chiedono – senza mezze misure – le dimissioni dell’assessore “al ramo” perché avrebbe detto una cosa e ne avrebbe fatta un’altra. “Lavoratori interinali, soldi elargiti alle strutture private, insegnanti costrette a mobilitarsi a difesa dei loro diritti e delle graduatorie pubbliche- aggiungono in una nota Pd e M5S – Questi sono i frutti della cura Latini-Fabrizi, una cura che sta smantellando i servizi pubblici ed i beni comuni per la gioia dei privati. Un’esperienza di governo da dimenticare”.

Cinzia Fabrizi, l’assessore, chiamata in causa replica e questa è per ora l’ultima puntata della fiction. Dice l’assessora Fabrizi: “Il Comune di Terni non può assumere personale educativo a causa del dissesto e l’unico modo per poter mantenere aperte le strutture dei servizi educativi comunali garantendo la sostituzione delle persone malate o impossibilitate a lavorare è quella di assumere personale attraverso la somministrazione lavoro”. E poi aridanga: “Il dissesto è stato causato dalle giunte di sinistra che ci hanno preceduto – continua l’assessore Fabrizi – e almeno gli esponenti del PD dovrebbero ricordarselo. Certamente avremmo preferito assumere personale direttamente. Quando è stato possibile la giunta Latini lo ha fatto risolvendo nel 2019 una situazione di precariato ereditata dal passato”.

Spiega poi, l’assessore che il Comune ha ora le risorse “provenienti dal governo centrale che possono essere utilizzate per il personale dei SEC, ma lo possiamo fare  esclusivamente attraverso la somministrazione ed è questa la strada che abbiamo intrapreso, dopo aver esperito le procedure previste compresa l’informativa sindacale”. E rassicura “genitori e dipendenti: i SEC rimangono aperti e il servizio verrà erogato garantendo qualità e rispetto della legge e delle condizioni di lavoro”. Quindi la polemica del Pd e dell’M5S è “del tutto ingiustificata”, mentre crea, “un allarme privo di fondamento”.