Arrestato: aveva rubato il fucile di Garibaldi

L’abbazia di San Pietro in Valle “ripulita” da ladro-antiquario

11 febbraio 1970

Arrestato dopo che per un paio di anni aveva svaligiato chiese e ville patrizie a Terni e nel circondario. Era specializzato nel furto di antichità e così mano a mano s’era impossessato di arredi sacri, cristalleria, tele, e persino del fucile di Garibaldi che aveva rubato a Collescipoli  nella casa di Raffaele Froscianti, discendente di quel ⇒Giovanni Froscianti che di Giuseppe Garibaldi fu compagno d’arme, ma soprattutto amico fraterno. Il fucile il generale l’aveva regalato per ricordo all’uomo che gli era stato vicino a partire dal 1848 e fino alla morte, avendolo seguito fin nell’isola di Caprera.

Il fucile fu rintracciato presso due antiquari a Todi. Ma mica c’era solo quello tra la refurtiva che ad essi aveva venduto la stessa persona, un pregiudicato ternano di 35 anni. Oltre al fucile aveva venduto a loro: un reliquario di San Bernardino ed uno di San Francesco che erano stati trafugati insieme a due candelabri d’argento nella chiesa di San Bernardino vicino Montefranco;  vasellame pregiato e cristalleria dell’Ottocento, il tutto proveniente dalla villa dei conti ⇒Manassei a Colle dell’Oro; quadri dell’Ottocento e candelabri rubati nella chiesa di Santa Lucia  a Stroncone; arredi sacri che aveva “recuperato” nell’abbazia di San Pietro in Valle.

All’appello, in verità, mancavano alcuni degli oggetti rubati nella chiesa di San Bernardino che era stata ripulita da cima a fondo. L’autore dei raid, Gianfranco Conti, fu arrestato dagli agenti della squadra mobile di Terni, mentre i due antiquari di Todi furono denunciati per ricettazione.

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