Rete di spaccio smantellata, Terni mercato a “elevata domanda”: problema sottovalutato

polizia

In tre anni 500 tra arresti e denunce: ma non bastano le operazioni di polizia

polizia
La conferenza stampa del Questore Massucci dopo l’operazione contro una rete dello spaccio

La notizia di cronaca è che a Terni la Polizia di Stato ha smantellato una rete di spacciatori di cocaina: nord-africani, italiani ed albanesi con un giro di affari di diverse migliaia di euro mensili. Nove persone sono state arrestate. Base logistica era un appartamento a Borgo Bovio, immediata periferia, di proprietà di uno degli italiani arrestati. “lì, si riunivano, concordavano gli sviluppi e le strategie della loro attività criminosa, si drogavano e soprattutto vendevano la droga; il loro raggio d’azione Borgo Bovio, per l’appunto, ed il centro storico, anche in prossimità dei locali della “movida”, riferisce la Questura di Terni..

Le forze dell’Ordine fanno la loro parte: indagano, osservano, intervengono smantellando, appunto, reti di distribuzione di droga.

La repressione delle attività criminale affronta una parte consistente del problema. Maz pur sempre di una parte, si tratta. La questione è: se avviene così spesso che le forze dell’ordine fanno scattare le manette ai polsi di organizzazioni di spaccio (500 provvedimenti presi in tre anni ha riferito il Questore, Roberto Massucci) è evidente che le organizzazioni criminali sanno rigenerarsi e ma che evidentemente il rischio vale la candela. Significa che il mercato ternano è appetibile, “tira”.

Allora la risposta non può venire dalle forze dell’ordine, o quantomeno non solo da loro. Si tratta di questione certo complessa, che coinvolge tanti e tali soggetti da far apparire l’impresa disperata. Ma almeno che qualcuno se ne renda conto che bisogna mettercisi d’impegno!

Un’operazione come quella compiuta martedì 16 febbraio è senz’altro importante, ma non basta. Ha appunto ricordato proprio il Questore di Terni che negli ultimi tre anni ci sono stati cinquecento tra arresti, fermi e denunce e che in una ventina di casi c’erano di mezzo alcuni minorenni.

Sarà da porselo questo problema? Invece silenzio assoluto. Con un’eccezione: il deputato ternano di Forza Italia Raffaele Nevi. “Dalle parole del questore emerge anche il problema che rischia di generarsi alla fine della pandemia, quando l’offerta e l’elevata domanda torneranno ad incrociarsi più facilmente”, aggiunge Nevi.

“Elevata domanda”, un dato indefinito ma fortemente preoccupante per chi ha responsabilità nella cosa pubblica: altro che buche sulle strade, o motoseghe sempre in tiro. Altro che attenzione smodata alla propaganda ed al “raccapezzo” del consenso.

Riferendosi proprio alla “elevata domanda” Nevi afferma che è “Fondamentale lavorare ancora di più per combattere questo problema sociale. Voglio ringraziare sia da rappresentante delle istituzioni ma soprattutto da genitore, quanto stanno facendo le Forze dell’Ordine insieme al Comune di Terni (dice Nevi, ndr) nelle scuole. E’ chiaro però che tutti dobbiamo fare di più. Informazione, prevenzione e la riduzione del danno, sono tutte forme di azione irrinunciabili. Serve uno sforzo corale di tutta la città, politica, istituzioni, forze dell’ordine, famiglie, associazioni giovanili e studentesche, associazioni sportive, parrocchie. Questa è una battaglia che si vince tutti insieme”. “ Da parte mia – assicuta l’onorevole – non mancherò di continuare a lottare in Parlamento affinché il nuovo Governo definisca una strategia coinvolgendo chi conosce nel profondo questa piaga per arrivare a proporre soluzioni sempre più efficaci per fermare questa brutta tendenza acuita dalla pandemia”.

Il Governo, certamente. Ma una “svegliatina” in loco non servirebbe?

w.p.