Quarant’anni di “scosse” e il coraggio della Valnerina: convegno a Norcia

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Un paese fragile, l’Italia, che insieme alla Grecia presenta il più alto grado di sismicità in ambito europeo.  Un territorio fragile, l’Italia centrale, e una regione fragile, l’Umbria, da sempre scossa da violenti terremoti. Il più recente quello del 2016. Eventi calamitosi che stanno mettendo sempre più in   crisi   la   tenuta   edilizia   e  architettonica,   economica,   ma   anche   culturale,   dei   beni   artistici, paesaggistici e ovviamente sociale, delle aree più colpite.

Da tutto questo, da una riflessione sulla necessità di una prevenzione sempre più efficace che renda possibili e sicuri progetti di vita e di lavoro in queste aree, prende le mosse “1979-2019: Norcia, un esempio concreto e straordinario di comunità resiliente”, convegno nazionale che si terrà a Norcia   nell’intera giornata di giovedì 19 settembre, ospitato nella Sala Polivalente di via Solferino .

Organizzato da Sigea, Società Italiana di Geologia Ambientale, in collaborazione con Ordine dei Geologi della Regione Umbria e Archilogos, l’evento ha il patrocinio del Comune di Norcia, dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Perugia e dell’autorevole INGV, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Importanti adesioni sono giunte anche dall’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – e dal Dipartimento di Protezione Civile, oltre che da Università e docenti universitari annoverati tra i massimi esperti delle tematiche al centro del convegno.

Campi di Norcia

“Abbiamo dato vita a questa iniziativa – commenta Vincent Ottaviani , vicepresidente di Sigea – per portare nel cuore delle aree colpite dal sisma una riflessione a 360 gradi che coinvolga anche la popolazione. A dominare l’incontro sarà ovviamente la componente geologica e ambientale relativa al rischio terremoti, un tema a cui Sigea sta dedicando iniziative su tutto il territorio nazionale           , dopo la pubblicazione del volume  Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un paese fragile, scaricabile liberamente sul sito dell’Associazione.  Ma lo tratteremo con un approccio multidisciplinare, al fine di tentare una sintesi di conoscenze ed esperienze utile ad individuare un elenco di azioni, il più possibile chiare e semplici, prioritarie e irrinunciabili, da far recepire al legislatore, per programmarle e attuarle”.

Azioni come la microzonazione sismica, di cui il convegno parlerà, sono oggi fondamentali in​ termini di pianificazione territoriale e quindi di visioni sul futuro di importanti porzioni del paese Italia.   Ma si parlerà anche di messa in sicurezza e di riduzione del rischio sismico, in particolare del patrimonio storico culturale,  non solo agli addetti ai lavori, ma ad una platea più ampia, a chi su quei territori vive e lavora  ogni giorno. Non è per questo un caso se le più importanti voci del panorama nazionale e internazionale chiamate a dare il loro contributo, tra cui il Commissario straordinario al sisma 2016 Piero Farabollini e in chiusura il senatore Vito Claudio Crimi, si incontreranno a Norcia proprio il 19 settembre. Una data simbolica che coincide con quella del terremoto del 1979, punto di partenza di una sorta di percorso a ostacoli che ha messo in quaranta anni più volte a dura prova la forza e l’attaccamento di una comunità alla propria terra e dato forma a quella positiva capacità di reazione nelle difficoltà nota come resilienza. Da Norcia e dai suoi abitanti, tenace esempio di pratica virtuosa, il convegno ha preso le mosse.