Prostituzione, dopo il sindaco “scivola” pure il presidente della Provincia: e Terni rimane seduta per terra

lattanzi presidente provincia di Terni
Il Presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi

E’ lui o non è lui? No, non può essere lui. Sarà un omonimo. Ti pare a te che uno che ha alle spalle un’esperienza piuttosto solida di amministratore pubblico si mette a fare certe buffonate?

E invece, guarda là, il Giampiero Lattanzi che aveva mandato in giro sui social una vignetta becera era proprio lui: il presidente della Provincia di Terni, il sindaco di Guardea, l’esponente del Partito Democratico, il Cavaliere della Repubblica italiana. Non gli bastava questa sequela di titoli? Che molla è scattata per fargli credere che fosse così facile calarsi nei panni del satirico e diventare un “Mauriziocrozza de nojandri”?

Eppure è successo che davanti al computer il dottor Jekyll è diventato Mister Hyde e ha messo in circolo un post con una vignetta che faceva riferimento all’ordinanza antiprostituzione del sindaco leghista di Terni. Non solo, ma si è inventato una specie di rubrica umoristica – secondo lui – intitolata, in francese, “Il Cazzeggio” della serie che in quanto a finezza… Una rubrica che ha per sottotitolo “Una risata ci salverà”, mentre la frase “originale”, tra l’altro retaggio del ’68, è semmai “Una risata vi seppellirà”, come in effetti è successo a lui, visto lo scatenarsi di critiche ed attacchi. Perché chi di social colpisce di social perisce, nonostante la fulminea marcia indietro con cancellazione del post e messaggio di scuse. Una vignetta becera. Che oltretutto non riesce a strappare nemmeno un abbozzo di sorriso per quanto banale e scontata.

Fatta la frittata. Le donne dei Fratelli d’Italia hanno preso la palla al balzo e sono insorte – giustamente – contro di lui. Può una figura istituzionale permettersi certe uscite? Come si fa poi a lamentarsi se la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni cala, se alle elezioni l’astensionismo dilaga, se i partiti non riscuotono un grammo di fiducia, se ognuno si rifugia nell’individualismo con tutto quel che ne consegue?

Un risultato solo ha ottenuto Lattanzi. Da Presidente della Provincia ed esponente del Partito Democratico, è riuscito a mettere in piedi una delle migliori difese del sindaco leghista. E non era un compito facile da assolvere. Tra centrodestra e centrosinistra di Terni, mal comune mezzo gaudio.

Nessun gaudio invece per il cittadino ternano: se il duo Lallo&Giampy scivola così facilmente nel ridicolo e dimostra tanta lungimiranza e capacità strategica cosa succederà quando si troverà a sostenere le ragioni di Terni e del ternano? Quanto ci metteranno gli interlocutori ad “incartare” entrambi? Chi appronta e sostiene un barlume di soluzioni per i problemi di una città e di una parte dell’Umbria? Altro che risate… E mentre il mondo circostante discute e si confronta su progetti, elabora piani da inserire nel quadro dei provvedimenti legati alla disponibilità di fondi europei, a Terni si continua a discutere di scollature, di gonne corte o lunghe, e ci si divide in opposte fazioni su come mantenere il decoro cittadino. E pensare che basterebbe pensarci un attimo prima di prendere la penna in mano e fare certe cose.