Politica in stagnazione e Terni è più debole

politica Terni panorama

L’Opinione

di GIOCONDO TALAMONTI*

La visione politica dell’Associazione politico-culturale “Enrico Berlinguer” è fatta di cose concrete, di una visione progettuale che abbraccia i vari campi che interessano la vita dei cittadini, denunciando con forza lo stato attuale di stagnazione politica in cui versa la città.  Tema fondamentale è il lavoro, la trattativa per la cessione dell’Ast, l’area di crisi complessa Terni-Narni, la salute, i poli ospedalieri, l’ambiente, le discariche e inceneritori, l’istruzione, e l’Università, il polo universitario ternano-narnese, il turismo e lo sviluppo dei comprensori ternano-orvietano e narnese-amerino, il peso politico della città all’interno della Regione, che ci ha visti  “snobbati” nel silenzio compiacente del Sindaco Latini e dei consiglieri regionali di maggioranza del Ternano.

A quanto sopra, come se non bastassero i problemi che assillano la popolazione, s’è aggiunta l’infausta decisione della governatrice della regione Tesei, a proposito del ricovero ospedaliero forzoso per le donne che intendono sottoporsi all’interruzione della gravidanza. Quello che era normale risolvere con un intervento farmacologico in day hospital, oggi viene imposto con un ricovero di tre giorni con aggravio per la libertà e dignità delle donne ed economico per il Servizio Sanitario, quindi per i cittadini. Qual è lo scopo? Scoraggiare il ricorso alla pratica abortiva in nome dei valori della vita. La quale vita gode, fra gli elettori leghisti, di attenzioni ad intermittenza: valgono in fase di concepimento, ma vengono ignorate per gli individui adulti, specie se immigrati. Le lotte e le conquiste che le donne hanno fatto segnare per affermare i principi di dignità individuale e collettiva in tema di accettazione della vita, sono state falciate d’autorità, facendo arretrare di decenni la lunga lotta condotta dal mondo femminile per la salvaguardia di valori come autodeterminazione, scelta etica ed emancipazione.

Altrettanto intollerante è il fatto che le professionalità provenienti dall’Umbria meridionale, siano state escluse dagli incarichi regionali amministrativi degli enti partecipati, chiamati a tradurre in pratica le politiche regionali della consiliatura.  L’amministrazione regionale di centrodestra dell’Umbria ha dimenticato le promesse di pari dignità fatte in campagna elettorale.

La questione fondamentale del lavoro è messa in seria discussione dall’annunciata cessione dell’AST. Si avverte nella gestione della trattativa la mancanza di una visione di sviluppo che minaccia la sicurezza economica della nostra città e della regione, visto che la ricchezza dell’Umbria dipende per il 20% dal pil prodotto dalle acciaierie di Terni. La città rischia di pagare un prezzo altissimo per l’assenza di un governo autorevole in un momento come questo in cui ce n’è estremo bisogno.  Il Covid-19 ha fatto la propria parte facendo risaltare ulteriormente le debolezze di un’amministrazione incapace di prospettive serie e cambiamenti socio-economici. Al di là dell’asfaltatura di alcune strade e al taglio di alcuni alberi non si scorge all’orizzonte una progettualità su cui innestare le speranze dei giovani e della classe lavoratrice locale.

*Presidente Associazione “Enrico Berlinguer”, Terni