“Occhio” Terni, la Regione ha avviato l’iter per il nuovo piano rifiuti

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Roberto Morroni e Donatella Taddei

Si mette mano al nuovo piano di “gestione integrata dei rifiuti” della Regione Umbria. Ha cominciato ad operare il  Comitato Tecnico Scientifico chiamato a fornire strumenti e proposte e composto da personalità del mondo accademico, grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Perugia, e da dirigenti e tecnici regionali, dell’Auri, dell’Arpa e del 3A-Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria.

Va da sé che stanti i trascorsi è materia che merita la massima attenzione da parte dell’Umbria del Sud e specificamente a Terni e Orvieto.

Partiamo dagli obiettivi del piano, così come sono stati illustrati dalla Presidente Donatella Tesei e dal vice e assessore all’ambiente Roberto Morroni. Posto che “L’Umbria sconta ritardi nella gestione dei rifiuti che vogliamo superare al più presto”, ha detto la presidente,  “La nostra ambizione – ha continuato l’assessore Morroni – è trasformare l’Umbria in un modello di ‘best practice’ a livello nazionale ed europeo, con un Piano capace di delineare una visione di lungo periodo, costruito con solide basi scientifiche e tecniche, tanto è vero che è stata fatta la scelta innovativa e straordinaria di istituire un Comitato, per l’appunto, di natura sia scientifica che tecnica il quale, peraltro, si confronterà con tutte le realtà rappresentative del settore”.

Il comitato tecnico

Per raggiungere questo traguardo ambizioso si punterà, quindi, su cinque    obiettivi: “Il primo – ha detto Morroni – è la chiusura del ciclo dei rifiuti, in particolare la riduzione del conferimento in discarica non superiore al 10 per cento come stabilito dalla normativa europea entro il 2035, mentre attualmente i rifiuti portati in discarica superano il 30 per cento; il secondo, quello dell’autosufficienza del sistema regionale. A questi obiettivi, poi, se ne aggiungono altri tre di fondamentale valenza politica. Infatti, gli scenari che dovranno essere delineati dal Comitato per essere poi sottoposti al vaglio della Giunta, dovranno portare ad un sensibile miglioramento rispetto all’attuale situazione in termini di: tutela della salute, salvaguardia dell’ambiente e gestione economica, indicati in questo preciso ordine di priorità”.

I tempi? Somno stretti: entro dicembre la chiusura della prima fase per iniziare l’iter legislativo nel 2021 e giungere all’adozione del nuovo Piano entro l’anno prossimo.