Mascherine obbligatorie anche a Terni fino al 13 aprile

E arrivano le critiche: doveroso prima fornirle ai cittadini

Con una nuova ordinanza elaborata nella mattinata di oggi, il sindaco dispone che, con decorrenza immediata e fino al giorno 13 aprile 2020, l’accesso, negli orari di apertura, a esercizi commerciali, uffici pubblici, uffici postali, istituti di credito e in ogni altro luogo chiuso in cui è previsto l’ingresso generalizzato di persone, nonché sui mezzi di trasporto pubblici, avvenga indossando obbligatoriamente mascherine o, qualora non sia stato possibile reperirle, altri sistemi di protezione della bocca e del naso quali sciarpe, foulard e simili, nonchè guanti monouso, qualora non sia possibile effettuare all’ingresso una puntuale disinfezione delle mani, in modo da limitare la contaminazione dell’ambiente, adottando, inoltre, tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere se stessi e gli altri dal contagio, come l’osservanza la distanza minima di sicurezza.

Si tratta – spiega il sindaco Leonardo Latini – di una misura ulteriore che, come molti altri Comuni, riteniamo particolarmente importante in questa fase in cui l’epidemia continua a causare nuovi contagi. Chiedo perciò a tutti i cittadini di adottare essi stessi per primi ogni cautela per la propria e l’altrui salute. Siamo nel momento dello sforzo massimo per cercare di contenere l’epidemia e per sostenere la tenuta del nostro sistema sanitario, soprattutto nel rispetto di coloro che all’interno di esso sono impegnati ad assistere e curare gli ammalati. Per questi motivi e per non vanificare tutti i sacrifici fin qui fatti, occorre rispettare le regole”.

E c’è subito chi ha da ridire. “Invece che rispondere alle nostre domande su AST e alle proposte da mettere subito in campo per il rilancio dell’economia cittadina, il sindaco emana oggi una ordinanza che impone, tra l’altro, l’uso di mascherine in tutti i luoghi comuni o, in alternativa, di sciarpe, foulard o simili – critica Alessandro Gentiletti consigliere di Senso Civico – Mi sento in imbarazzo anche a replicare e a scomodare l’organizzazione mondiale della sanità, che ci ha ricordato proprio oggi come l’utilizzo diffuso delle mascherine in una comunità non sia supportato da prove e evidenze scientifiche e quali rischi comporti, tra cui un falso senso di sicurezza. Ci ha ricordato che queste dovrebbero essere riservate agli operatori sanitari. Sulle sciarpe e i foulard attendiamo il parere della comunità scientifica”.

“In Umbria in materia di uso di mascherine ci troviamo, a differenza di altre regioni, in assenza di linee guida per evitare che l’obbligo si scontri con la difficoltà dei cittadini nel reperire questi presidi sanitari sempre più rari e costosi – fa presente il consigliere regionale M5S, Thomas De Luca – Per far le cose per bene basterebbe prendere come esempio quanto sta avvenendo in Toscana, dove il governatore Rossi prima di disporre l’obbligo ha ordinato ben 8 milioni di mascherine (tre per residente) da distribuire porta-a-porta prima del subentro dell’obbligo di indossarle”. Sarebbe oltretutto doveroso, secondo De Luca, “che in questo clima di ordinanze fai da te, la Regione Umbria metta un punto e soprattutto metta mano al portafoglio per ordinare e disporre la distribuzione delle mascherine a tutti i cittadini umbri. Così da evitare che oltre il danno di non riuscire a reperire questi dispositivi rischino pure di essere vittime di provvedimenti sanzionatori”.