Marmore, il circolo Pd torna alla carica e reclama interventi al Parco Campacci

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Il parco dei Campacci a Marmore? “E’ un parco pubblico che deve essere sempre più valorizzato, recuperato e rammendato, sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico, perché è un bene comune
di straordinaria rilevanza”. Il direttivo del circolo del PD “Conti Menotti” di Marmore, torna alla carica nei confronti dell’amministrazione comunale di Terni, con un documento approvato dal direttivo. “Considerato che, come noto, ci si trova all’interno di una zona di grande pregio ambientale e di grande valenza turistica (qui arrivano tutti i turisti e i visitatori che si recano al belvedere superiore) riteniamo doveroso e utile che il Comune di Terni predisponga atti ed interventi per dare risposte dignitose sia alle persone che all’ambiente circostante”, si legge nel documento.
Il Circolo PD Marmore ritiene infatti “quanto mai opportuno, giusto e sacrosanto, ma anche un diritto, che alcune risorse incrementate dal comune (ingressi cascata, canoni idrici, sosta
a pagamento) siano reinvestite in parte anno dopo anno per risolvere i problemi attualmente presenti”.

Segue l’elenco delle necessità a partire dalla questione campeggio e “l’assurda, inconcepibile, e scellerata gestione da parte del Comune in occasione del bando pubblico per affidarlo ai vincitori rischia di lasciare il parco: anche per il 2022 senza questa importante struttura ricettiva”, per continuare col sistema della videosorveglianza che, per il Pd di Marmore, “occorre realizzare in tempi rapidi dato che è stato annunciato dall’assessore comunale competente per delega Giovanna Scarcia; l’incremento dei punti luce della pubblica illuminazione e dei cestini portarifiuti, ; la soluzione della auestione bagni pubblici che “è necessario sistemare immediatamente attraverso interventi straordinari e attivando un progetto di rifacimento totale”.i

Problemi sono segnalati anche in merito alla fruizione turistica del parco: si suggerisce la valorizzazione del laghetto e delle testimonianze di archeologia industriale che lo rendono unico; del suo collegamento ” al museo a cielo aperto presente nel sentiero 5, del quale – tra l’altro – andrebbero rimodulati gli orari di apertura al momento ridicoli”. A tutto ciò si aggiungono qiestioni inerenti la segnaletica turistica da ammodernare e varie questionidi viabilità.