Le limitazioni per la pandemia e i danni per gli agriturismi dell’Umbria

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Dopo un anno di pandemia continuano le difficoltà per gli agriturismi umbri e gli operatori sono preoccupati. “Le limitazioni penalizzano di nuovo un periodo molto propizio per il nostro lavoro, quello della primavera, una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna e delle nostre strutture” – dice Elena Tortoioli presidente di Terranostra Umbria, l’associazione che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica. “Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa Tortoioli – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Il lockdown di tutti i servizi di ristorazione per le feste di Pasqua e Pasquetta, rappresenta un ulteriore duro colpo anche per il settore agrituristico umbro, già penalizzato da un anno di pandemia con il blocco del turismo, per le limitazioni interne agli spostamenti e le chiusure forzate”.

“In crisi – ricorda Elisa Polverini, Vicedirettore regionale Coldiretti e Segretario di Terranostra Umbria – è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori”.

“Noi di Terranostra – conclude Polverini – continueremo in ogni modo a supportare le imprese agrituristiche, consci che una crisi come questa richiede una grande flessibilità e capacità di adattamento e ulteriori misure di sostegno. L’obiettivo è quello di non “disperdere” questo presidio di servizi sul territorio volano del turismo di qualità, della cultura dell’ospitalità rurale e di cibi e territori inconfondibili”.