Le complicazioni della politica: C’è scritto “stadio” ma tutti leggono “Clinica”

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La consegna al Sindaco Latini del progetto per il nuovo stadio di Terni

Se lo dice è ovvio che si basi su solide competenze. Avrà fatto studi sicuramente approfonditi nella materia la consigliera comunale ternana del gruppo misto Doriana Musacchi per rimanere così stupita dal fatto che siano state “state espresse critiche e perplessità riguardo la possibile realizzazione di una clinica privata a Terni, collegata al progetto del nuovo stadio. Quest’ultimo è un tema che riveste grandissima importanza per la città, non a caso la sua presentazione avviene in forma pubblica”, afferma. “Ho cominciato ad interessarmi di questo argomento fin dallo scorso luglio – chiarisce Musacchi – presentando un atto a riguardo”. Il che dimostra che sì. di studi specifici ne ha fatti. Addirittura ha elaborato un atto al riguardo “che spero sarà discusso a breve in sede di Consiglio Comunale, e posso affermare che si tratta di un’occasione unica per un rilancio della città dal punto di vista economico e della promozione del territorio. La presenza di un progetto in parallelo per la costruzione di una clinica privata non costituisce affatto una criticità o un’interferenza nei confronti di un possibile nuovo ospedale pubblico: le due tipologie di strutture sanitarie coesistono già in diverse città italiane, e, come già ricordato da altri, fino agli anni ’70 anche a Terni”.

Sarà così. Ma dove la costruiranno questa clinica? Certo non nella zona compresa tra lo stadio e il palazzo dello sport. Altrimenti sai che goduria i ricoverati tra i boati dei tifosi ad ogni gol o le vibrazioni dei decibel scatenati in un concerto rock dentro il Palazzo dello Sport. “Di più – si allarga Musacchi – allo scopo di garantire il migliore servizio possibile alla cittadinanza tramite una attenta ripartizione delle competenze in ambito sanitario, è un bene che le fasi progettuali della clinica e dell’ospedale siano gestite nello stesso periodo. Lo stadio, l’ospedale e la clinica sono tre ingranaggi dello stesso meccanismo, i quali non solo possono operare in totale sinergia, ma costituiscono anche un volano per futuri investimenti nel territorio. Mi auguro infine che sugli sviluppi di questi  progetti così rilevanti per il futuro di Terni ci sia da parte dei soggetti interessati una puntuale informazione sull’andamento e sugli sviluppi, la città deve sapere in che direzione si andrà e quali sono i tempi del tutto”.

Quando era in Forza Italia, la consigliera Musacchi, forse ha sentito parlare della “Città dello Sport”. Anche quello era un progetto del genere: stadio nuovo con centri commerciali, cinema, bar e ristoranti; centro sportivo al di là del fiume Nera con relativa costruzione di un ponte, costituzione di un capitale di proprietà della Ternana Calcio che si apprestava ad andare in serie A. Quel capitale sarebbe consistito in una serie di palazzine da costruire nella zona stadio. Un’operazione . diciamo – di tipo immobiliare. Allora fu Forza Italia ad opporsi; Soprattutto lo fece il gruppo consiliare in Regione (a leggere quei nomi ci sarebbe da restar sorpresi nel constatare quali cambiamenti avvengono col passare degli anni nelle convinzioni dei politici) e proprio Forza Italia riuscì a bloccare quel progetto. Ma Musacchi, adesso, con Forza Italia non c’entra più niente (anche se è stata tra i primi dei non eletti in quella lista subentrando per surroga in consiglio comunale) e per di più all’epoca era ancora una bimbetta.

Si sa, i tempi cambiano. E così cambiano le idee. La scienza va avanti: così quello che non andava bene ieri è oggi una grossa opportunità per Terni. Il fatto è, però che fino ad ora ufficialmente si parla solo del progetto di uno stadio, così come ha fatto il sindaco Latini.

E di stadio nuovo si parla dai banchi dell’opposizione. “£Terni deve avere un nuovo impianto all’insegna dell’innovazione, della sua passione calcistica, della sua tradizione sportiva. La nostra unica bussola – dicono i gruppi consigliari di Movimento Cinque Stelle e Senso Civico (stavolta Pd e Terni Immagina non si associano) –   saranno gli interessi dei Ternani e il rispetto delle regole, elemento imprescindibile ancor di più laddove, come in questo caso, ci sono in ballo gli interessi di Terni, beni del patrimonio comunale (i terreni e il Libero Liberati), nonché ricadute di grande delicatezza come quelle che riguardano la salute e le strutture a suo supporto, ferma restando la centralità di potenziare in primis la sanità pubblica. In un contesto così articolato e ricco di interessi pubblici e privati non servono le fughe in avanti, né le conduzioni iper ristrette”. 

Si contesta che l’interlocuzione con la Ternana “sia rappresentata solo dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici. Che cosa hanno fatto di male gli assessori allo sport e all’urbanistica per essere esclusi?” e si chiede la costituzione di una cabina di regia interassessorile. “Ancora più grave sarebbe poi – aggiungono M5S e Senso Civico – che si creasse una cabina di regia fuori dal comune, il soggetto protagonista visto le sue competenze in materia urbanistica, visto che terreni,  stadio e cubature sono del comune.  Il dibattito e le decisioni devono avvenire dentro Palazzo Spada, in una interlocuzione chiara  e trasparente con la Ternana Calcio – portatore, come riconosce la legge, di un legittimo interesse – e con ogni imprenditore che vuole investire nella nostra città”.  

Sarà, ma a lume di naso la vicenda si presenta abbastanza “delicata”. Anche perché c’è da fare i conti non i desiderata dei tifosi i quali allo stadio nuovo ci tengono, senza porre in mezzo tante complicazioni.