La Lega, le lotte interne e gli “scivoloni sessisti”: intanto il segretario di Terni ha scritto le dimissioni

La sen. Alessandrini

Ma la Lega dov’è? Uno se lo chiedeva almeno fino a qualche giorno fa quando il sindaco di Terni Leonardo Latini si è trovato in una mezza bufera per la questione dell’ordinanza antiprostituzione: un’ordinanza che, per la verità, ha come principale difetto quello di essere inutile e, nei concetti espressi, vicina al canovaccio di uno spettacolo comico da teatrino di infimo ordine. Un “copia e incolla” che nasconde la valutazione superficiale di un problema serio ed ispirato più che altro al concetto “occhio non vede cuore non duole”. Mentre il sindaco finiva sballottato tra uno schermo tv e un giornalone, dalla Lega non sono uscite voci: posizione di astensione assoluta, Il sindaco se la veda da solo, e ciò poco oltre la metà del mandato, può essere legittimamente letto come un brutto segnale per “Lallo”.

Non appena sulla questione è scivolato – con altre modalità, ma non per questo è scusabile – il Presidente della Provincia di Terni che è del Pd, invece, ecco che la Lega zompa a cavallo della tigre. E lo fa anche con una certa sfacciataggine quando, come fa la vicesegretaria umbra della Lega nonché senatrice Valeria Alessandrini, parte accusando il centrosinistra di doppiopesismo. Ma se dice così di quel che stava accadendo se n’era accorta! Era al corrente del bailamme nato attorno all’ordinanza firmata da Latini, ma aveva fatto – come si dice da qualche parte – la “gnorri”. Altro segnale per il sindaco di Terni? Boh.

I “MIRACOLI”

Nico Nunzi

Certo è, in ogni modo, che la Lega di Terni ha brillato per la sua assenza, anche se una giustificazione c’è. Il segretario ternano Niconunzi era in tutt’altra faccenda affaccendato: inutilmente ha cercato di affermare un ruolo più incisivo della Lega ternana nel quadro regionale. Tanto inutilmente che adesso dicono che abbia scritto le proprie dimissioni seppur l’ufficializzazione non ci sarebbe ancora.

Il fatto è che per lui “ruolo più incisivo della Lega ternana” sembra significasse un posto in giunta regionale, ovviamente per lui: Niconunzi énfant prodige di Otricoli. Il quale, d’altra parte, ha visto accadere qualche “miracolo” attorno a sé e quindi sperava che certi fatti straordinari potessero ripetersi.  Solo che stavolta il “miracolo” sarebbe stato davvero bello grosso: lui pensava che nel governo umbro si sarebbe liberato in qualche modo il posto occupato da Enrico Melasecche. Su quel fronte, però, pare ci sia poco da sperare perché tra un rinvio e l’altro, tra una telefonata ed un selfie con Salvini, la presidente Donatella Tesei non ha fretta di privarsi dell’efficientismo di Sacciofà.

Pare – il dubbio è obbligatorio – che così facendo – Niconunzi stia comunque favorendo un altro evento eccezionale: Alessandrini potrebbe diventare anche segretaria della Lega ternana. Perché c’è chi a Nunci addebita il “caso Silvani” (l’ex consigliera comunale e responsabile del tesseramento del partito che si è dimessa dalla Lega) e  la non brillantissima riuscita alle elezioni amministrative nel Ternano.

LA “VIGNETTA” DEL PRESIDENTE

Alessandrini intanto, come accennato, è saltata subito sulla tigre dopo la vignetta sciagurata del Presidente Lattanzi e, ringalluzzita, è partita all’attacco di tutti coloro che avevano accusato di sessismo il “caro Lallo” a causa dell’ordinanza antiprostituzione.  “Di cattivo gusto e offensiva per le donne la vignetta di Lattanzi. L’intento goliardico non giustifica l’utilizzo di un linguaggio sessista” ha dichiarato all’Ansa. “Un rappresentante delle istituzioni non può permettersi simili uscite, mi auguro ne abbia compreso la gravità. Se questo post fosse stato pubblicato da un sindaco della Lega, sarebbe scoppiato il finimondo a Terni e in tutto il Paese – afferma ancora la senatrice Alessandrini – invece anche in questa circostanza appare più che evidente il doppiopesismo della sinistra, fin troppo risoluta nel condannare un’ordinanza contro la prostituzione ritenuta necessaria anche dai cittadini, ma stranamente assente nel giudicare un episodio che rispolvera luoghi comuni sulle donne, offensivi e vecchi di secoli. Dove sono le prese di posizione degli esponenti del Pd che si ergono a paladini dei diritti femminili? Dove sono le condanne delle donne della Cgil o le proteste delle associazioni? Dove sono gli eletti grillini, i civici della sinistra locale, gli intellettuali di turno? Dove sono i post Facebook bellicosi di Scanzi e quelli indignati della Boldrini? Per ora tutto tace. Mi auguro – conclude l’esponente della Lega – che la volontà di condannare episodi che ledono la figura della donna prevalga sull’appartenenza politica”.

(Per amor di cronaca va riferito, tra parentesi, che erano sullo stesso “lancio” dell’agenzia).

LE CONSIGLIERE LEGHISTE

Uscita all’aperto una big della Lega umbra, si sono sentite autorizzate a mettersi a ruota le consigliere comunali ternane Federica Apollonio, Maria Cristina Brugia, Valeria D’Acunzo ed Anna Margaritelli:
“Un post sessista – sottolineano le leghiste – una ‘battuta’ mal riuscita degna dei b-Movie italiani degli anni ‘80, che offende tutte le donne e che ci riporta indietro nel tempo, al tanto scomodato e citato Medioevo culturale, tirato in ballo più volte e a sproposito in questi giorni dai suoi colleghi di partito nel criticare l’ordinanza contro la prostituzione del sindaco Latini. La goliardia del presidente Lattanzi, uomo delle istituzioni, presidente della Provincia di Terni e sindaco del Comune di Guardea, svilisce la figura della donna. Chi ricopre incarichi di questo livello non si può permettere simili scivoloni. Sarebbe stato grave se questa vignetta fosse stata pubblicata da chiunque, ma l’episodio acquisisce una rilevanza diversa, perché a scherzare su un tema così sentito è chi dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, ed in un certo senso dare anche il buon esempio. Non può esserci ‘cazzeggio’, citando Lattanzi, con allusioni o doppi sensi che mercificano il sesso femminile. Una brutta caduta di stile”, concludono le leghiste, suonando la stessa identica musica della vicesegrfetaria.

CICCHINI, L’ENCICLOPEDICO

Paolo Cicchini

E i leghisti maschi? Federico Brizi, capogruppo a Palazzo Spada: “Lattanzi si scusi pubblicamente per l’ignobile post fatto, un commento esplicito corredato di tanto di vignetta. A nulla vale la sua cancellazione. Servono scuse pubbliche. Ci chiediamo dove siano in questo caso le femministe da salotto di sinistra, sempre pronte a condannare, a prescindere, qualsiasi cosa venga proposta dal centrodestra. Evidentemente non si sentono offese da quanto il sindaco di Guardea e presidente della provincia di Terni, ha pensato genialmente di pubblicare, a suo dire, “cazzeggiando”. Chi fa parte delle istituzioni non può avere queste cadute di stile”.

Da enciclopedia l’intervento del consigliere Paolo Cicchini, che per la verità era stato l’unico a far sentire la propria voce prima del “Cazzeggio” di Lattanzi: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ammonisce un antico detto popolare. A provocare questa paralisi uditiva è una malattia molto diffusa, una sorta di Covid della coscienza che dilaga dalle nostre parti (e non solo) come un fiume in piena esondato dagli argini d’un civile confronto regolato da quello che un tempo era chiamato il “ben della ragione”. Questo morbo appestante (contro il quale non esiste vaccino) si chiama malafede!!! Ho tardato ad unirmi al coro da cortile che ha tenuto dietro all’ordinanza (più che legittima, direi!) del Sindaco Latini. Ritenevo infatti che fosse inutile farsi sofisti del vuoto, in quanto l’ordinanza era perfettamente comprensibile e assolutamente priva di quei contenuti che altri hanno preteso di LEGGERVI! Ma, la malafede, si sa, fa brutti scherzi! Affermavano i greci che la parola, il logos, è espressione della verità (se dico “mare” non è possibile leggere “patate”). A meno che, va ribadito, non si sia fuori di testa o ..appunto…in malafede. “Tertium non datur”, dicevano i latini”.

I suoi colleghi di gruppo a Palazzo Spada non si sono ancora espressi: lo faranno quando avranno capito il discorso di Cicchini?