Il sindaco Latini: “Salute e sport per il rilancio di Terni”

salute e sport sindaco latini
Salute e sport sindaco Latini
Il sindaco di Terni Leonardo Latini al Pontificale per il patrono S.Valentino

Una volta le chiamavano “Città della Salute” e “Città dello sport”: erano due delle aree di sviluppo individuato in un quadro più ampio che comprendeva altre direzioni di crescita (la cultura, il commercio ecc.) andando a costituire quella “Città delle città” che era forze un progetto troppo “strano” e ambizioso. Tra tutte erano proprio la Città della Salute e quella dello Sport che – allora – stavano prendendo il via. Quella dello sport aveva al centro di tutto la Ternana Calcio che la dirigenza del tempo (il presidente era Luigi Agarini) intendeva, tra i primi visto che si era negli anni Novanta del secolo scorso, proporre come modello di società sportiva, proprietaria di impianti vari e diversi a cominciare dallo stadio. Un modello che poi s’è visto applicare da parte grandi società calcistiche di respiro internazionale. Naufragò il tutto, anche per una serie di eccezioni normative sollevate al tempo soprattutto dal gruppo consiliare di Forza Italia in Regione. Della Città della salute si può ricordare l’impegno per il centro delle cellule staminali (quello liquidato di recente).

Quasi trent’anni dopo Il sindaco di oggi, Leonardo Latini, rilancia. Proprio lungo le stesse direttrici. Lo fa con una dichiarazione-intervista rilasciata – la settimana scorsa – all’agenzia di stampa del Comune (AcoT).

“In questa fase così complessa e delicata che stiamo tutti vivendo, il tema della ripresa e dello sviluppo economico di Terni passa anche attraverso la progettualità di opere di primario interesse che hanno la funzione di garantire ai cittadini servizi essenziali efficienti e strutture ricreative all’altezza delle aspettative”, dice il sindaco Leonardo Latini. “Una progettualità che, per la nostra Amministrazione, resta legata ad una programmazione di medio-lungo periodo e soprattutto alla nostra idea di città”. Ed indica, il sindaco, il primo settore d’intervento: il potenziamento dei servizi sanitari. “Si tratta, evidentemente, di un settore che la pandemia ha reso ancor più determinante nella definizione della qualità della vita delle città e quindi dell’attrattività e dello sviluppo di un comprensorio, di una regione – argomenta Latini – Per questo credo che, cogliendo le opportunità che si presentano e quelle che sapremo definire insieme agli enti sovraordinati a cominciare dalla Regione dell’Umbria, sia arrivato il momento di decidere il futuro del nostro ospedale”.

Una decisione che passa da una presa d’atto: “A livello strutturale gli edifici che compongono il complesso del “Santa Maria” non sono da tempo all’altezza dei bisogni dei cittadini, delle alte specialità che ospita, dei più moderni standard sanitari, delle attività universitarie e di ricerca e della stessa attrattività che il polo ternano già attualmente esercita sui territori vicini, anche extraregionali – specifica il sindaco – La soluzione sulla quale occorre confrontarsi con la città, in quanto ritengo sia la più strategica e la più conveniente in base a una valutazione costi-benefici, va nella direzione della realizzazione di nuovo grande complesso ospedaliero nel sito di quello esistente, secondo modalità tecniche tali da non compromettere mai la piena funzionalità dell’ospedale, anche durante l’intervento”. Mentre si costruirà un nuovo ospedale al posto di quello esistente, quest’ultimo dovrà continuare ad operare. Operazione piuttosto complicata.
“Si tratta indubbiamente di un’operazione complessa – concorda Latini – al termine della quale però Terni potrà avere servizi sanitari pubblici moderni, ed efficienti, rafforzandosi come punto di riferimento di un territorio ben più ampio rispetto ai confini della conca”. Magari tra un “prima” ormai bisognoso di interventi risolutivi e un “dopo” efficiente e moderno sarà necessario stabilire quanto tempo durerà il “mentre”. Ma, insomma, il sindaco torna a spingere per un nuovo ospedale, nella struttura, ma anche nei servizi e in tutto ciò che ad esso è collegato: l’università, la ricerca, la necessità di assicurare il consolidamento dello status di Azienda Ospedaliera.

Latini passa quindi ad un secondo punto che gli sta a cuore: “Altro tema legato allo sviluppo, all’attrattività del territorio e alle grandi opere  – dice – è quello dell’infrastrutturazione a livello di impianti sportivi, tenendo conto anche della grande passione dei ternani per lo sport, da considerare elemento di visibilità e di traino per la nostra area”. In un collegamento classico tra sport e salute. “Sto vivendo con grande entusiasmo i successi sportivi ottenuti della Ternana Calcio che già grande clamore hanno avuto a livello mediatico – dice un sindaco che si lascia scivolare, seppur con l’aplomb consueto, nel tifo sportivo – Ritengo che occorrerà valutare seriamente i progetti per la realizzazione del nuovo stadio Libero Liberati. Un’idea, una suggestione che, se si concretizzasse, andrebbe a costituire, insieme al Palaterni che proprio in questi giorni ha visto gettate le sue fondamenta e alla struttura delle piscine dello stadio, un complesso unico nel suo genere”.

Un qualcosa che somiglia alla vecchia Città dello Sport che ebbe, però, il suo punto debole nel collegato progetto di edilizia residenziale che avrebbe costituito lo “zoccolo duro” – si diceva – del capitale della Ternana Calcio, così come la chiedeva la dirigenza del tempo. Un’esigenza che almeno ora non sembra prevista.

“Sono certo che su questioni fondamentali per il futuro della nostra città – conclude il sindaco – la comunità ternana si ritroverà unita sentendosi parte di un progetto di rinascita che porterà Terni ad occupare il ruolo che merita a tutti i livelli”.