Il Comune di Terni e la sospensione delle tasse. L’assessore: “Non è vero che abbiamo detto no”

L’assessore Masselli

Orlando Masselli, assessore al bilancio del Comune di Terni dice “Non è vero”. “Smentiamo in maniera assoluta le notizie che circolano, alimentate da blog o informazioni spesso strumentalizzate, secondo le quali il Comune di Terni non intenderebbe intervenire sulle proroghe delle scadenze fiscali, oltre che su tasse e tariffe. Non è vero. Il Comune sta facendo e farà tutto quanto in suo potere per tutelare i cittadini in questa fase d’emergenza e nelle fasi successive, anche dal punto di vista economico, confrontandosi con le categorie, ascoltando i cittadini, chiedendo interventi normativi adeguati insieme agli altri comuni, amministrando con buon senso, pur dovendo confrontarci con una situazione di emergenza nell’emergenza, come quella del dissesto dell’Ente”.

Vuol dire che i consiglieri comunali di Uniti Per Terni avevano capito male e si sarebbero perciò sbagliati quando, il 27 marzo scorso, hanno affermato in una nota diffusa dall’agenzia di stampa comunale e pubblicata sul sito del Comune. Sotto il titolo “Il no alla sospensione delle tasse locali è un insulto” si leggeva chiaramente: “La risposta dell’assessore al Bilancio alla richiesta di noi di Uniti per Terni  – dichiarano in una nota i consiglieri comunali Paola Pincardini, Valdimiro Orsini, Anna Maria Leonelli, Emanuele Fiorini – di sospendere immediatamente tutte le tariffe, le tasse e le rette comunali denota grande superficialità ed è un autentico insulto a tutti i Ternani che in questi giorni, per l’emergenza Covid-19, sono rimasti senza reddito o hanno visto le loro entrate diminuire in maniera consistente”.

Sarebbe stato sufficiente che l’assessore desse un’occhiata al sito del Comune ed avrebbe potuto subito chiarire. Lo fa adesso sottolineando che “Siamo costretti di nuovo a ricordare che il Comune di Terni – a differenza degli altri – deve confrontarsi con le conseguenze della normativa sugli Enti dichiarati in stato di dissesto. La totalità delle entrate tributarie è stata determinata nella dichiarazione di dissesto e risulta ad ora immodificabile in riduzione. Questa è la specifica situazione che consegue al dissesto del 2018, una situazione che ci differenzia dagli altri Enti, salvo modifiche normative che in questa drammatica fase chiediamo e che auspichiamo, per non avere le mani completamente legate”.
“Intanto però – continua l’assessore – per un intervento sulle entrate di carattere patrimoniale (es. TOSAP)  come già dichiarato ai media locali siamo favorevoli e pronti ad un confronto con le categorie  interessate”.
“In quanto alle richieste di rinvio di IMU e TARI – comprensibili e condivisibili – devono sposarsi con quanto disposto dal Governo centrale e soprattutto con la possibilità per il Comune di stare in equilibrio finanziario, di mantenere attivi i servizi e di effettuare i pagamenti dovuti. Ad oggi, al di là degli annunci governativi, il Comune non ha soldi in cassa e sta utilizzando l’anticipazione”. 
“Sempre per venire incontro alle esigenze dei cittadini nell’emergenza, il Comune non ha né sollecitato i mancati pagamenti 2019 che certamente non dipendono dall’emergenza attuale, né ha inviato ai cittadini la richiesta di pagamento della prima rata della TARI, anche se i tempi per la formalizzazione di tali richieste sono già maturati. Si è invece ritenuto di non procedere e si procederà solo quando avremo la possibilità di deliberare sulla materia nella consapevolezza di poter prendere decisioni strutturate”.
“Infine, in collaborazione con l’assessorato alla scuola stiamo predisponendo gli atti per la sospensione del pagamento delle rette dei SEC (Servizi Educativi Comunali e delle mense nel periodo in cui i servizi non vengono erogati”.

Adesso è chiaro: l’assessore non ha detto no, ma nemmeno “Ok”, farà il possibile, però. Perché tutto dipende dal vuoto delle casse del Comune di Terni. E tutti sappiamo, ormai, di chi è la colpa.