Il Comune di Terni e la Giustizia a “corrente alternata”

Comune terni

Perché il Comune di Terni si costituisce parte civile nel processo ai vecchi amministratori e non lo fa, invece, per coloro che debbono andare in giudizio per aver taciuto condizioni di ineleggibilità?

La domanda è sorta spontanea nella mente del consigliere Pd Valdimiro Orsini che, dal pensiero, è passato all’azione mettendo nero su bianco. “Il  mancato senso di giustizia e di equità di questa amministrazione comunale si evidenzia anche nella condotta delle costituzioni di parte civile – scrive Orsini in una sua nota – pronta a scagliarsi sul piano giudiziario contro i nemici politici mentre chiude un occhio nei confronti degli amici.  Nella costituzione di parte civile nei procedimenti giudiziari in corso assistiamo, a parità di condizioni, a trattamenti diametralmente opposti”.

Si tratta di una decsione che spetta al sindaco, ma “il sindaco Latini ha deciso di far costituire il Comune parte civile nei confronti di alcuni amministratori della passata amministrazione che sono oggetto di procedimenti giudiziari. Ha deciso invece di non costituirsi parte civile nei confronti di procedimenti penali che vedono inquisiti un suo assessore – quello al Personale – il Presidente del Consiglio Comunale e 7 consiglieri comunali per la quasi totalità di maggioranza”, sottolinea Orsini.

“Perché questa disparità di trattamento? Perché  pronto a scagliarsi contro la passata amministrazione e pronto a mostrarsi comprensivo nei confronti dei suoi sodali politici? L’ho chiesto al sindaco in una interrogazione dello scorso febbraio e ora è arrivata la risposta che conferma come le motivazioni siano esclusivamente politiche. Il sindaco  scrive che “la costituzione di parte civile andrebbe ad incidere sulla posizione di un assessore “legata a vincolo fiduciario“ e sul consiglio comunale organo di indirizzo e controllo politico amministrativo dell’Ente”.

Così però, aggounge il Cosngigliere Pd, si assiste ad “Una palese disparità di trattamento, non guardando agli interessi dell’Ente che dovrebbero essere tutelati in ogni occasione e non in base ai rapporti di maggioranza o minoranza politica”.