Giunta, Asm e quote all’Acea. Opposizione compatta: “Si comportano come fossero i padroni”

asm sii terni

INTANTO L’ASSESSORE SI CONTENTA DI INFORMARE I SINDACATI DI DECISIONI GIA’ PRESE

L’assessore Masselli

L’assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Terni e i rappresentanti dei sindacati si sono incontrati “sulle strategie di breve e medio periodo per la messa in salvaguardia di Asm”.  Di che si è parlato in sostanza? L’assessore informa, attraverso una nota dell’ufficio stampa del Comune, che “Il confronto – si è concentrato sulle iniziative immediatamente messe in campo dall’azienda per il riequilibrio finanziario dei conti e conseguentemente anche su strategie di più lunga portata per ampliare le aree di business e razionalizzare alcuni comparti dai quali si potrà trarre migliore redditività”. Orlando Masselli aggiunge l’espressione di “viva soddisfazione per il clima di costruttivo confronto che le sigle sindacali hanno saputo mettere in campo su temi intorno ai quali non era neanche facile poter trovare immediata convergenza”.

Allora tutto bene. Tanto che, sempre Masselli, conclude ritenendo che “si sia impostato un percorso che vede tutti gli attori coinvolti nell’unico obiettivo di dare ad ASM Terni Spa un nuovo futuro nell’interesse della città e dei cittadini ternani che ne sono e ne resteranno gli unici proprietari”. Anche se per la verità sindacati e amministrazione comunale non sono tutti gli attori ed altri ce ne sarebbero da coinvolgere.

Eccolo il punto. Tutti i proprietari non avrebbero diritto di conoscere qualche particolare in più? Non avrebbero oltretutto il diritto di dire la loro? Che la situazione Asm sia tale da dover ricorrere a misure “per la messa in salvaguardia” è noto da tempo, ma quali sarebbero queste iniziative messe in campo per il risanamento finanziario? Facciamo “a fidasse”? Perché finora si è discusso soprattutto di una sola iniziativa intorno alla quale la bagarre non si è ancora conclusa: quella tendente a far cassa vendendo le quote che Asm detiene nel capitale del Servizio Idrico Integrato (l’acqua) al principale socio privato che è l’Acea. Una storia complessa e controversa, che sa tanto di cessione dei gioielli di famiglia, cosa che si fa – proverbialmente – quando ormai si è con l’acqua (guarda caso) alla gola.

Il timore di privatizzazione dell’acqua pubblica ha provocato critiche ed alzate di scudi, è stato causa di qualche scivolone nella maggioranza, di delibere ritirate e reiterate in consiglio comunale, visto che – come ricorda Masselli – è la collettività ternana la proprietaria dell’Asm. Sembrava ne fosse derivata una “pausa di riflessione”. Ma ecco i consiglieri del M5S lanciare un allarme: “Stanno andando avanti lungo la strada della cessione seppure agendo sottotraccia”. Aumma, aumma.

Ma ora è tutta la minoranza che alza la voce, con una nota congiunta sottoscritta dall’M5S, da Senso Civico, Pd e Terni Immagina:. “”L’amministrazione non riuscirà a forzare la mano. Stigmatizziamo gli atteggiamenti padronali”, dicono. E sì, perché loro affermano di avere avuto “conferma che l’amministrazione del sindaco Latini persevera nel cammino già intrapreso di privatizzazione selvaggia dei beni pubblici. Per fare ciò continua ad escludere dalle decisioni le forze sociali, il Consiglio comunale e tutta la città. L’unica cosa che sa fare è convocare in incontri separati e surreali, alcune componenti della città, non tanto per ascoltarle, quanto per notificare loro le decisioni che avrebbe già preso. Riteniamo che tutto ciò sia mortificante ed offensivo nei confronti della città. L’amministrazione non è una corte dove si viene convocati per ascoltare le decisioni. Quando si chiamano a palazzo coloro che rappresentano la città lo si fa per sentire cosa chiedono e cosa pensano, non per comunicare cosa si sarebbe deciso. Tutta questa arroganza istituzionale non porterà da nessuna parte. Amministrare una città è una cosa seria, che richiede umiltà nei fatti e non solo di facciata. Amministrare una città richiede capacità di ascolto e di condivisione. Richiede che ci si confronti in modo trasparente e alla luce del sole”.

Una bella “tirata” che rposegue annunciando opposizione netta alla decisione dell’amministrazione di ripetere la spregiudicata operazione di vendita delle quote di acqua pubblica in mano ad ASM che avrebbe in programma di effettuare in tempi brevi”, chedono “grande partecipazione della città, che ha già dimostrato di essere vigile e attenta e che non si fa distrarre dalle iniziative ideologiche a cui il sindaco fa da sponsor” e fanno appello alla “serietà ed indipendenza dei consiglieri di maggioranza, che non si faranno persuadere di certo da pareri, o da promesse politiche o dalle finestre che si apriranno al prossimo rimpasto. Infine, ribadiamo con fermezza che la città non solo non è di proprietà di chi ha vinto le elezioni ma è l’unica vera proprietaria di ASM”.

Sul piano della forma le forze di minoranza chiedono “la convocazione urgente dei vertici dell’azienda in terza commissione, perché rispondano sul bando di oltre mezzo milione per l’affidamento esterno di una consulenza per la redazione di un piano industriale, che riteniamo dovrebbe rientrare anche fra le competenze del presidente senza necessità di ulteriori dispendi, perché riferiscano alla città in ordine all’affidamento delle consulenze, sul funzionamento degli impianti esistenti e su eventuali imminenti disservizi.”