“Donne in centro”, mostra urbana dedicata ad umbre che hanno lasciato il segno

donner al centro

Una mostra urbana dedicata alle donne. Verrà inaugurata giovedì 11 novembre a Perugia. Si tratta di “Donne al centro”, tre percorsi dedicati – appunto – alle donne che hanno avuto un ruolo importante nella storia locale nei periodi medievale, moderno e contemporaneo. La mostra si concluderà il 19 dicembre.

“Donne al centro” è curata da Emanuela Costantini, Francesca Guiducci e Stefania Zucchini del Dipartimento di Lettere, lingue, letterature e civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con lo stesso Dipartimento e il C.U.G. d’Ateneo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico che comprende, oltre alle organizzatrici, Alvaro Fiorucci, Silvia Fornari, Valerio Marinelli, Mario Tosti e del contributo di oltre trenta studiose e studiosi che hanno realizzato le schede relative alle singole figure femminili.

L’inaugurazione (giovedì 11 novembre alle ore 15) avverrà con una conferenza nella sala della Vaccara, Palazzo dei Priori , cui parteciperanno Maurizio Oliviero, rettore dell’Università di Perugia, Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Caterina Grechi, presidente del Centro pari opportunità della Regione Umbria, Silvia Fornari, presidente del Comitato unico di garanzia dell’Università degli Studi di perugia, Mario Tosti, dell’Università di Perugia. Interverranno la giornalista Giovanna Botteri (in collegamento), Erika Bellini, presidente Federpreziosi Umbria, Francesca Cassano, presidente AIDDA (Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda) Umbria, Maria Concetta Matteri, direttrice della Scuola di giornalismo radiotelevisivo della Rai, Maria Angela Turchetti , direttrice del Museo archeologico nazionale dell’Umbria.

Il Museo archeologico nazionale dell’Umbria parteciperà all’iniziativa dedicando la propria attenzione ad una donna di eccezione, appartenuta ad una antica e nobile famiglia perugina, la cui ultima erede, Anna Graziani, tanta parte ha avuto per la storia del collezionismo archeologico, fondendo il proprio patrimonio familiare con quello dei Baglioni.