Comune trasparente, Fiorini: “interrogazioni anche dai cittadini”. ma c’è un problema

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Emanuele Fiorini esposto
Emanuele Fiorini in Consiglio Comunale

Perché non permettere ai cittadini di porre direttamente questioni o domande all’amministrazione comunale? Secondo Emanuele Fiorini, consigliere comunale di UpT al Comune di Terni sarebbe una buona idea. La pensata gli è venuta quando si è visto arrivare la convocazione della prima seduta di consiglio “in presenza” dopo mesi  ed ha constatato che si trattava di una riunione interamente dedicata al question time, ossia alle risposte ad interrogazioni, interpellanze e atti d’indirizzo proposti dai consiglieri.

Ci sarebbe da dire – a margine – che la maggior parte degli atti presentati provenivano dai banchi della maggioranza e sembravano finalizzati, più che altro, ad uno scambio di convenevoli o complimenti per l’efficacia di alcuni provvedimenti decisi dalla giunta comunale. Una serie di “palle alte”, come dicono certi in gergo.

Fiorini comunque non è a questo che ha pensato (bene o male anche lui sta in maggioranza) ma, come spiega “Chiedo che il question time si basi su quesiti e questioni posti direttamente dai cittadini i quali avranno così la possibilità ai cittadini stessi di interloquire con l’amministrazione, di dare a tutti, secondo il criterio della massima trasparenza, la possibilità di partecipazione alla vita dell’Amministrazione Comunale”.

Un sistema innovativo, secondo Fiorini, “con cui si mira a ridurre il divario tra cittadino ed amministrazione. I ternani potrebbero presentare direttamente, in prima persona, le proprie esigenze e problematiche all’amministrazione che, quindi, sarebbe chiamata ad un atto di responsabilità”.

Manca solo una cosa, nella proposta di Fiorini, ed è la spiegazione su come evitare ai cittadini di rimanere impantanati nella fitta rete di regolamenti burocratici. Mica per altro: perché è quanto accaduto a lui – Fiorini – e per di più proprio relativamente alla presentazione di questa sua proposta. Lunedì, per una faccenda di regolamento del consiglio, se l’è dovuta tenere in tasca e rinviare almeno di un giorno l’iniziativa.