Comune di Terni, piano assunzioni: la Cisl minaccia ricorsi alla Magistratura

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Chiede concorsi e valorizzazione del personale interno

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L’aula del Consiglio comunale a Palazzo Spada

Il piano è di quelli che possono accendere qualche speranza ed aspettativa. E’ il piano di fabbisogno del personale che prevede qualche decina di assunzioni presso il Comune di Terni. Ma quando si parla di amministrazione pubblica c’è sempre una certa confusione: atti e delibere contengono tutta una serie di “considerato”, di “dato atto che”, di “accertato” e, giù, pagine e pagine di richiami, rimandi, rinvii a norme, leggi, regolamenti, codicilli… Quando si dice delle difficoltà legate alla burocrazia!

Persino individuare l’assessore competente diventa complicato: un assessore con al dlega “al personale”, per esempio in giunta non c’è. Forse comunque ilo compito spetta a Giovanna Scarcia che detiene le deleghe a “Risorse Umane e Organizzazione – Semplificazione Amministrativa (!?) – Innovazione Pa – Ict – Digitalizzazione – Polizia Municipale”.

Comunque accade che il Comune di Terni approva un piano di assunzioni di una ottantina di persone in tre anni, ma c’è chi sospetta, chi è anzi convinto che tra tanti rinvii e rimandi qualcuno ne sia stato saltato. E’ il sindacato Cisl Funzione pubblica dell’Umbria che “diffida l’amministrazione comunale di Terni” proprio per il piano di cui si parla. “Niente concorsi pubblici e mancata valorizzazione del personale interno”, dice la Cisl che quindi ritiene che sia necessario “il ritiro degli atti predisposti e la ripresa di un cero confronto sindacale costruttivo”,

Specifica la Cisl FP umbra: “L’Amministrazione comunale non avendo effettuato i Concorsi pubblici con relativa riserva per gli interni, ha di fatto dimenticato sia chi un lavoro lo sta cercando, sia i dipendenti di Palazzo Spada. Soprattutto questi ultimi nonostante laurea e master non possono prendere parte neanche alle selezioni interne in quanto nei bandi per le progressioni verticali può accedere solo chi è in possesso della sola  categoria inferiore rispetto al posto da ricoprire, pur disponendo di tutti i requisiti per partecipare ad un Concorso pubblico”. Ciò contrariamente – aggiunge il sindacato – a quanto prescritto da una norma la quale stabilisce che “Per il triennio 2020-2022, le pubbliche amministrazioni, al fine di valorizzare le professionalità   interne, possono attivare, nei limiti delle vigenti facoltà assunzionali, procedure selettive per la progressione tra le aree riservate  al  personale  di  ruolo, fermo restando  il  possesso  dei  titoli  di  studio  richiesti  per l’accesso  dall’esterno.  Il numero  di  posti  per  tali  procedure selettive riservate non può superare il 30 per cento  di  quelli previsti nei piani dei fabbisogni come  nuove  assunzioni  consentite per la relativa area o categoria”.

“A fronte di 11 assunzioni autorizzate per il 2020 per la categoria D – anche il sindacato si lascia invischiare dal burocratese – il Comune di Terni ha attivato procedure selettive riservate al personale interno,  per un numero di 7 unità  superando così il limite del 30 per cento imposto dalla legge. Tale circostanza comporterebbe la non legittimità  dei tre avvisi di concorso sopra indicati, favorendo anche alcuni profili professionali a discapito di altri”Ce n’è abbastanza , almeno secondo la Cisl Funzione Pubblica, per diffidare il Comune di Terni a “provvedere immediatamente alla revoca degli avvisi di progressione verticale interna in via di autotutela provvedendo alle assunzioni nei termini di cui alle vigenti norme di legge, avviando sul tema un rapido tavolo di confronto sindacale”.

Se così non fosse “Senz’altro avviso la Cisl Funzione Pubblica dell’Umbria provvederà ad impugnare gli atti amministrativi sopra indicati presso le competenti sedi giudiziarie per la corretta applicazione delle modalità di assunzione dei pubblici dipendenti”.