Chiude Tele Galileo stretta nella morsa tra regole bizzarre e crisi di una città

Galileo

di GIORGIO CIARUFFOLI

Giornalista di Tele Galileo

Fine delle trasmissioni. E’ quel che accadrà tra poche ore a Tele Galileo, storica emittente ternana che si vede costretta – dopo altre 40 anni di attività – a spegnere il proprio canale TV tradizionale, quello del digitale terrestre. Il tutto per gli effetti combinati di una grave crisi economica e di una legislazione di settore fortemente penalizzante per le TV locali, soprattutto se piccole. L’emergenza sanitaria legata al covid, ha poi provveduto ad appesantire, semmai ce ne fosse bisogno, la già disastrata situazione economica di una città, quale Terni, a rischio collasso.

Ed allora, visto il prossimo passaggio al 5G (DVB-T2, il nuovo digitale terrestre) accade che le frequenze assegnate in concessione fino al 2032, devono essere restituite allo Stato che a sua volta provvederà ad una nuova riassegnazione ad altri gestori: chi vorrà esserci, dovrà pagare un canone d’affitto che – annualmente – sembrerebbe aggirarsi in circa 50 mila euro. In sostanza, Tele Galileo, avrebbe potuto andare avanti ancora per qualche altro mese su questa piattaforma, ma non avrebbe avuto più diritto ad un piccolo indennizzo, previsto per chi restituisce la frequenza nel termine stabilito. Sarebbe allora stata una follia economica, tentare di resistere ancora, con i disastrati bilanci di chi prova ancora a fare televisione locale. ​

Da qui, la dolorosa scelta della società di procedere allo spegnimento del canale. Il gesto di Tele Galileo, ha però aperto una vivace (finalmente!) e partecipata discussione sull’intero panorama dell’editoria locale, che si spera possa servire da apripista per il rilancio di un settore, quello dell’informazione, soprattutto se plurale, base della democrazia di un Paese che vuol ritenersi tale. Ma Tele Galileo non scomparirà. Vuole continuare infatti ad essere considerata la voce di Terni e dei suoi cittadini. Lo farà con gli altri mezzi a sua disposizione. La Radio, intanto, la cui storia parte dal lontano 1977, e poi tutte le altre piattaforme web e social oggi presenti, da dove si potranno seguire i TG ed i programmi di approfondimento e di sport. Quello di Tele Galileo, non è, insomma, un addio, quanto un arrivederci a quanti avranno ancora la bontà e la voglia di seguirci.

Da qui, la dolorosa scelta della società di procedere allo spegnimento del canale. Il gesto di Tele Galileo, ha però aperto una vivace (finalmente!) e partecipata discussione sull’intero panorama dell’editoria locale, che si spera possa servire da apripista per il rilancio di un settore, quello dell’informazione, soprattutto se plurale, base della democrazia di un Paese che vuol ritenersi tale. Ma Tele Galileo non scomparirà. Vuole continuare infatti ad essere considerata la voce di Terni e dei suoi cittadini. Lo farà con gli altri mezzi a sua disposizione. La Radio, intanto, la cui storia parte dal lontano 1977, e poi tutte le altre piattaforme web e social oggi presenti, da dove si potranno seguire i TG ed i programmi di approfondimento e di sport. Quello di Tele Galileo, non è, insomma, un addio, quanto un arrivederci a quanti avranno ancora la bontà e la voglia di seguirci. Giorgio Ciaruffoli