“È irresponsabile sospendere i concorsi in un momento nel quale il massiccio accesso alla quiescenza da
parte di molti lavoratori pubblici, soprattutto in sanità, rischia di bloccare le strutture sanitarie e
l’erogazione dei servizi ai cittadini in quel campo, quello della salute, che costituisce l’ambito più delicato e
più impattante sulla qualità della vita di ognuno di noi”.
Articolo Uno, interviene decisamente sulla dotazione organica dell’Ospedale di Terni, ricordando che “La Sanità è Pubblica e deve esserlo perché la nostra Carta Costituzionale lo ha sancito, ma sempre di più il <
perdere il carattere di universalità a causa di misure e manovre che nel tempo hanno minato la qualità e
l’adeguatezza del sistema sanitario ai bisogni di salute della popolazione; sempre di più chi ha i mezzi
ricorre a servizi privati mentre fette di popolazione sempre più ampie rinunciano alle cure a causa del
severo impoverimento”.
E perciò – sostiene Articolo Uno – “Non sono più rinviabili, nell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni, quegli adeguamenti della dotazione organica così faticosamente conquistati con l’accordo di marzo 2017 e con l’approvazione del Piano dei Fabbisogni. I concorsi devono essere rapidamente espletati perché la conclamata carenza di personale sanitario, in questa città, è ancora più marcata e questa, unita al commissariamento della Direzione Generale che inevitabilmente determina paralisi nelle decisioni e di conseguenza la mancata adozione di efficaci misure organizzative e non, rischia di impedire l’erogazione di adeguati servizi, aprendo a possibili condizioni di emergenza”.