“A Terni il futuro dei cittadini si decide solo secondo logiche di parte”

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L’Associazione Berlinguer critica il Comune su metodi e contenuti

fratelli spada

L’Associazione Culturale Enrico Berlinguer contesta il metodo utilizzato dall’attuale amministrazione nel compiere scelte che investono l’intera città, il futuro dei cittadini, le attese delle future generazioni. È inaccettabile che la Giunta del Comune di Terni prenda decisioni in totale autonomia, secondo una logica di parte e in disprezzo della realtà politica che le si oppone.

Il tema oggetto della disputa è la costruzione del nuovo plesso ospedaliero, aspetto che non attiene esclusivamente ad una parte politica della città, fosse anche quella maggioritaria, ma riveste tematiche così vaste da imporre una partecipazione allargata delle forze sociali del territorio, un dibattito approfondito fra tutte le associazioni di categoria, movimenti culturali attivi in città, contributi fattivi di quelle realtà politiche che godranno, nel bene o nel male, degli effetti degli indirizzi intrapresi: scuola e università comprese.

Quanto sopra esclude in maniera categorica che debbano essere assunte decisioni scaturite da argomentazioni maturate con metodi elaborati nel segreto delle proprie stanze. La nostra linea politica è quella di dotare Terni di un nuovo ospedale che risponda a criteri di emergenza, urgenza e di alta specializzazione al servizio di un’area vasta integrata con le strutture territoriali per la prevenzione, l’educazione, la riabilitazione e la palliazione.

I tempi di realizzazione, la logistica, i finanziamenti costituiscono tematiche oggetto di approfondimento condiviso fra le realtà politiche e associative della città, perché da un consapevole confronto emergano scelte che salvaguardino la salute di tutti. Le difficoltà sociali in mezzo alle quali la città si muove: diminuzione dei salari, lavoro precarizzato, aumento della tassazione diretta e indiretta, hanno prodotto la necessità di richiedere ai cittadini contributi economici per prestazioni e servizi. Continuano imperterrite le “liste di attesa” a sfiancare il popolo privandolo del diritto sacrosanto alla salute; si guardano con interessata simpatia le azioni volte a favorire la sanità privata e ad ignorare la gravità che è derivata dalla pandemia attuale. L’emergenza che è sotto gli occhi di tutti è aggravata dall’atteggiamento irresponsabile di chi
predilige il privato al pubblico, ancor più accentuata in quelle regioni dove gli interessi di pochi hanno prevalso sulle necessità dei più.

Come se non bastasse l’arrogante metodo operativo adottato in tema sanitario, ecco il Comune di Terni presentare alla Regione ventitré progetti da includere nel programma che la Giunta regionale proporrà al Governo italiano per l’inserimento nel PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per poter accedere ai fondi europei. Progetti né partecipati né discussi con le componenti sociali, culturali ed economiche della città, all’oscuro della fisionomia strategica che le si vorrebbe imporre e della visione di città a cui si vorrebbe cambiare il volto, appellandosi ad accattivanti espressioni: “Terni verde, intelligente, dinamica, innovativa e attrattiva“. La mancanza di un progetto di città senza una visione complessiva di futuro ma con idee parcellizzate, a puzzle, ci pone degli interrogativi. Terni cosa deve diventare? Quali sono le soluzioni possibili alla crisi economica che si riverbera sulla vita sociale ed identitaria della nostra comunità?

Siamo alle solite…

Ass.ne cult. E.Berlinguer-Terni