C’è chi ci aveva sperato. Se, com’è accaduto, si sbandiera che per la raccolta rifiuti a Terni si spendono sette milioni in meno, e se – come si è riferito – il risparmio è dovuto principalmente all’ampliarsi della raccolta differenziata, in molti tra i cittadini si sarebbero aspettati di dover far fronte a tariffe più “agevoli”. Almeno un po’, stando agli slogan secondo cui essere virtuosi avrebbe portato vantaggi anche al portafoglio degli utenti. Invece niente di che. Le tariffe sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno e se una novità c’è è che la seconda rata scade quindici giorni prima.
Lo fa notare Sinistra Italiana di Terni che vuole sottolineare “alcuni aspetti che non tornano”. Il primo: “Perché l’Amministrazione Comunale non ha ritenuto opportuno “riversare”, sui cittadini questo miglioramento del conto economico della raccolta rifiuti sui cittadini, facendoli beneficiare, anche soltanto in parte, dei risparmi prodottisi con una corrispondente riduzione delle tariffe e quindi delle cifre assolute da sborsare? Se pago lo stesso un servizio che costa di meno è come se me lo facessi pagare di più. Si sarebbe peraltro trattato di un implicito premio per la risposta sostanzialmente positiva che i ternani hanno dato alla introduzione del nuovo servizio”. “Evidentemente ha prevalso l’esigenza di massimizzare le entrate a prescindere dal conto economico, il che non è, rispetto ai cittadini, una scelta apprezzabile”., commenta Sinistra Italiana.
Che si pone una seconda domanda: “che è opportuno porre all’attenzione del Sindaco, dell’assessore competente e della Giunta: qual è l’effetto economico della introduzione della raccolta differenziata? In altre parole: da due anni a questa parte carta, plastica, vetro, metallo vengono separati al conferimento. Per la parte organica c’è il bio digestore che da solo meriterebbe una riflessione, su cui al momento sorvoliamo. Ma tutte le “materie seconde” ricavate dalla raccolta differenziata che fine fanno? Qual è il bilancio del la loro gestione? L’introduzione della differenziata ha posto all’organizzazione del servizio problemi nuovi che vanno gestiti. Il riciclaggio è sempre stato un anello debole nella catena della produzione e smaltimento dei rifiuti”.
“Queste criticità sussistono o sono state superate? – è il terzo quesito di SI – Se si, bene e c’è da chiedersi che beneficio ne traggano i cittadini anche in termini di costi tariffari . Se no, cosa si sta facendo per superarle?”.
C’è poi la parte ambientale della questione; “Può ricercare l’Amministrazione comunale un suo ruolo nella riduzione complessiva dei rifiuti prodotti? Qui c’è un campo sterminato di iniziative che si potrebbero assumere, magari ponendosi alcune priorità come la riduzione degli imballaggi plastici, tanto dannosi per l’ambiente, che pongono come interlocutori il mondo della produzione e della distribuzione”.
Questioni non secondarie, insomma. Su cui Sinistra Italiana aspetta risposte, mentre afferma che “ sarebbe da ripensare e riorganizzare una politica comunale in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che oggi non si intravede e che potrebbe invece portar e beneficio ai ternani sia in termini di costi che in termini di qualità dell’ambiente e di salute”.