Vertenza Acque minerali: i sindacati sollecitano un ruolo incisivo della Regione

Gli assessori regionali umbri Fioroni e Morroni

Un ruolo più incisivo della Regione dell’Umbria è sollecitato dai sindacati per la questione acqua minerale di Sangemini e dell’Amerino. La richiesta è stata inoltrata nel corso di un incontro tenutosi in “conference call” tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – e la Regione Umbria, nelle persone degli assessori Michele Fioroni e Roberto Morroni. 

I sindacati hanno rinnovato i termini della loro preoccupazione riguardo il concordato preventivo di “Ami” (Acque minerali italiane, gruppo cui fanno capo la Sangemini e l’Amerino)) alla vigilia dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, in calendario per il 12 marzo.

I sindacati chiedono che la Regione Umbria ad una presa di posizione “su alcuni punti imprescindibili – sostengono le organizzazione sindacali – quali la serietà della proprietà, le prospettive nel breve e nel lungo periodo, il totale mantenimento occupazionale e la garanzia produttiva per una strategicità dei siti umbri”.

Tra le richieste quella della necessità “di chiarire la gestione dell’attività produttiva alle porte dell’alta stagione, con l’attuale carenza di materie prime”.  Convenendo sulla fondamentale importanza del confronto che avverrà “al tavolo nazionale di gruppo”, Cgil, Cisl e Uil, considerano che altrettanto strategico “resta un tavolo di confronto a livello regionale per far sì che tutti i soggetti interessati possano vigilare a tutela dei marchi e dei siti produttivi nel nostro territorio”.

 La Regione Umbria ha preso atto delle richieste delle organizzazioni sindacali e si è impegnata a monitorare ogni sviluppo considerando comunque basilare la conoscenza dei contenuti dell’incontro al Mise.