Usl2, Servizi socio assistenziali al massimo ribasso: “Nuovo attacco al modello umbro”

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I sindacati Cgil, Cisl e Uil, ma anche i consiglieri regionali di opposizione Tommaso Bori (Pd) e Andrea Fora (Patto Civico) denunciano e protestano decisamente per la scelta dell’Usl2 di mettere a bando col massimo ribasso una serie di servizi sanitari socioassistenziali. Ma è accettabile il ricorso ad una pratica come il massimo ribasso quando si parla di salute dei cittadini? E’ rispettoso delle esigenze degli assistiti e delle professionalità messe in campo? Non solo: per i sindacati Cgil, Cisl, Uil si tratta di una prosecuzione “ad opera della azienda Usl 2 Umbria dell’operazione di destrutturazione del modello sociale umbro”. Oltre che di “un nuovo tentativo di assalto alla dignità dei lavoratori“. “Desta molta preoccupazione – afferma Andrea  Fora – la procedura in corso pubblicata nei giorni scorsi per la gestione di tutti i servizi sociosanitari sino ad ora gestiti dalla cooperazione sociale in tutta la provincia di Terni e nei territori di Spoleto, Foligno e Valnerina. La gara, che coinvolge 1.100 lavoratori, presenta numerosi elementi critici. In primo luogo, l’importo a base d’ asta sembrerebbe configurarsi come gara al massimo ribasso. Inoltre, la durata della procedura di gara in oggetto è di soli sei mesi, rinnovabili per ulteriori sei mesi».

“Una scelta grave la gara per la gestione dei servizi socio sanitari pubblicata da Usl Umbria 2, con numerosi elementi critici che impatteranno, oltre che sulla qualità dei servizi, anche sui lavoratori”, rinforza Tommaso Bori. “Ritengo sia un grave errore – spiega  – permettere la pubblicazione di una gara al massimo ribasso, senza un’attenta valutazione alla qualità delle imprese e senza richiedere un progetto tecnico organizzativo dei servizi che dovranno essere gestiti. Non c’è obbligo di sopralluogo nei luoghi di erogazione e, cosa altrettanto grave, siamo in presenza di una gara, che riguarderà un territorio amplissimo come tutto il Ternano, l’Orvietano, la Valle umbra e la Valnerina, e che durerà solo sei mesi. Riteniamo inopportuna la superficialità con cui ci si approccia ad un argomento tanto importante che riguarda lavoratori impegnati nel servizio alle persone fragili, che vengono così messi in seria difficoltà da questi provvedimenti”.

“Recentemente avevamo documentato dopo la gara  dei servizi di collegamento tra le strutture dell’azienda e trasporto sanitario una decurtazione per il personale impiegato delle retribuzioni di oltre il 30%, – spiegano i sindacati Cgil, Cisl Uil,- quello che si intravede all’orizzonte è qualcosa di assolutamente analogo. Tutto questo è doppiamente allarmante alla luce della fase storica che il nostro Paese sta attraversando. Il bando pubblicato – che prevede l’affidamento di un servizio assistenziale, residenziale e domiciliare in favore di anziani e soggetti fragili, nel quale sono impiegati circa 1.200 lavoratori/lavoratrici tra Terni, Foligno, Spoleto – rischia di compromettere sia i livelli assistenziali forniti dagli operatori, sia di penalizzare economicamente le professionalità che vi operano da molti anni”.

L’importo complessivo dei servizi a gara è di oltre 36 milioni di euro e l’affidamento avverrà per soli 6 mesi- informano i sindacati – il bando prevede una offerta economica ed una offerta tecnica, ma ciò che salta all’occhio è proprio l’offerta tecnica. In sostanza, il valore di questo capitolo (nel quale a fare la differenza è proprio la qualità e l’esperienza del personale impiegato) viene azzerato. Tutti coloro che parteciperanno avranno lo stesso punteggio Tecnico. Non è quindi difficile capire come l’affidamento sarà in favore di chi offrirà un importo economico più basso.

La domanda sorge spontanea, come diceva quello, e Cgil, Cisl e Uil se la pongono:  “Visto che l’appalto di servizi si caratterizza per essere “labour intensive”, ovvero ad alta intensità di manodopera, come si potrà offrire il prezzo più basso se non lucrando sul costo del personale? L’offerta tecnica ha lo scopo di premiare la capacità organizzativa e le competenze delle singole cooperative, al fine proprio di evitare gare al ribasso economico sulla pelle delle persone bisognose di aiuto. Ci chiediamo, perché un affidamento cosi breve? Perché tanto accanimento contro i lavoratori/lavoratrici?”.

Il bando scadrà il prossimo 9 luglio e perciò si chiede un qualche intervento “correttivo”. I sindacati hanno chiesto un incontro all’assessore regionale alla salute Luca Coletto. Andrea Fora ha chiesto l’audizione in terza Commissione sanità alla presidente Eleonora Pace, dell’ assessore alla sanità Luca Coletto, del direttore generale Usl2, Massimo De Fino, e del direttore amministrativo, Piero Carsili, “al fine di conoscere nel dettaglio le motivazioni tecniche e giuridiche attraverso le quali la Usl2 ha definito procedure, criteri di valutazione e modalità tecniche nella elaborazione della gara in corso relativa all’ affidamento dei servizi socio-sanitari e se intenda, alla luce delle osservazioni prodotte e rilevate anche dalle Centrali cooperative, valutare una modificazione delle procedure in corso”. Bori sollecita un intervento dele Istituzioni “per garantire la qualità dei servizi e per tutelare 1.200 lavoratori che, negli ultimi 18 melsi, hanno portato avanti i servizi in una fase difficilissima come quella della pandemia. In questo modo si rischia di compromettere il rapporto di fiducia che si instaura tra famiglie e operatori per una gara formalmente corretta ma che, in realtà, non assicura la tutela necessaria”.