Una pantegana taglia XXL l’animale dei giardinetti di via Curio Dentato

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La pantegana di via Curio Dentato

Una pantegana taglia XXL. Ecco di quale animale era la carcassa del giardinetto di via Curio Dentato. Dicono che tale tipo di ratto può, in casi eccezionali, raggiungere mezzo metro di lunghezza e un chilo di peso. E allora dovrebbero quasi essere contenti gli abitanti della zona, perché possono vantare un record: quella pantegana morta da tempo e adagiata sopra uno dei sedili di marmo del giardinetto, era lunga proprio mezzo metro.

La questione, però, è diversa. Alla fine non è nemmeno  quella di una presenza comunque inquietante. Né è quella della vigilanza e repressione, che comunque in certi casi servono. Lì, in quel giardinetto, oltre ai topi e a chi – sembra – porti lì qualcosa da mangiare proprio per animali “bradi” (vedi il vassoio di cartone con gli scarti di un prosciutto) c’è anche chi abbandona bottiglie e lattine vote, chi appoggia buste di spazzatura a fianco dei cestini portarifiuti che, per però, non vengono usati per buttare le cartacce che finiscono lì intorno; è l’assalti dei piccioni che sanno che lì – nonostante le ordinanze sindacali lo vietino – troveranno chi lascia cibo spezzettato per loto.

E’ questione di senso civico. Che manca totalmente, di noncuranza, di faciloneria, di arroganza. Esistono altri luoghi del centro maltrattati. L’arco a fianco del palazzo che ospita il “Briccialdi”, ad esempio. Perché c’è chi ogni giorno lascia buste di immondizia lì, vicino al cestino porta rifiuti? Non è solo questione di portar via: il colore di quei sacchi di plastica cambia ogni giorno, perché si tratta sempre di “nuovi arrivi”. Dove sono quelle telecamera trappola di cui ci si è vantati in Comune?

Un primo passo, in ogni modo è far sì che la città sia quanto più curata possibile, con cestini sempre al loro posto, non danneggiati, marciapiedi curati ossia senza buche o senza mattonelle sbriciolate che restano  per mesi in quello stato; erbacce tagliate con costanza e non “una tantum”. L’esempio, insomma, Perché è sempre un  freno psicologico, piccolo ma spesso efficace trovare un luogo “specchiato” che non dia il senso di abbandono. Lasciare sacchi di immondizia, buttare bottiglie vuote e cartacce in un luogo ben pulito a volte è più difficile. Non si potrebbe trovare qualche spicciolo in più per questo scopo, magari risparmiando sulla benzina delle motoseghe?