Una donna nella storia di Terni: I cento anni di Renata Stefanini Salvati

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Renata Stefanini Salvati
Renata Stefanini in consiglio comunale

Compie cent’anni Renata Stefanini Salvati, “Lei che, con le sue relazioni, di livello anche internazionale, è l’emblema di una Terni ambiziosa, presente, che contava – le scrive inviandole gli auguri l’on. Raffaele Nevi – Con una apertura mentale che le ha consentito di guardare al mondo. Auspico che questo torni ad essere il nostro modello. Non chiudiamoci ma apriamoci. Vale soprattutto per i tanti giovani che si cimentano oggi nell’agone politico. L’unico vero modo per dare un contributo serio alla nostra comunità – conclude Nevi –  è avere una visione globale, rimanere aggiornati sempre, per comprendere meglio ciò che accade e anche anticipare problemi”.

Chi è Renata Stefanini Salvati è illustrato nella motivazone contenuta nell’atto di indirizzo presentato nel 2016 dalla consigliera comunale Valeria Masiello a nome dei gruppi della maggioranza di allora, con cui si proponeva di cnferirle il Thyrus d’Oro “come ringraziamento da parte della città di Terni e come onorificenza per l’importanza della sua lunga militanza e attività politica e sociale con la quale ha contribuito ad aiutare tanti cittadini e a riconsegnarci una città moderna dopo la distruzione della guerra”.

“Renata Ersilia Stefanini Salvati – era scritto nella proposta –  può testimoniare il sacrificio, il dolore e la forza di tanti ternani che prima soggiogati dalla dittatura e poi sviliti dalle miserie della guerra sono riusciti insieme a risollevarsi, fino ad arrivare alle prime elezioni amministrative nel 1946, anno che segna l’inizio dell’Italia Repubblicana”. 

“Renata Ersilia Stefanini Salvati – si ricordava – è sfuggita alla prigionia nazista, ha combattuto per la liberazione e nel dopoguerra si è contraddistinta per il suo impegno umano, civico e politico prima attraverso il movimento delle donne UDI e poi nelle Istituzioni, dove ha svolto attività amministrativa per molti anni; è stata la prima donna candidata del Pci in consiglio comunale nel 1952 e assessore alla pubblica istruzione con i sindaci Michiorri, Secci e Ottaviani, caratterizzandosi per un impegno inclusivo e partecipativo che ha permesso la ricostruzione delle scuole di Terni, ha contribuito a conferire una spinta propulsiva alla costruzione della Terni del dopo guerra. La sua battaglia, unita a quella di tante altre donne impegnate in prima linea, si è contraddistinta per il riconoscimento dei diritti delle donne, dei lavoratori e degli ultimi, spendendosi con passione, energia e lealtà, oggi deve rappresentare un esempio per tutti noi e un faro da perseguire nel futuro”.

Il suo impegno, ma anche la sua amarezza per fatti inerenti la sua attività politica, sono raccontati nel suo libro “Sono stata una rivoluzionaria di professione”.

Il Thyrus d’Oro le è stato consegnato dal sindaco di Terni, Leonardo Latini, nel giugno del 2019.

La foto in alto è tratta dal libro di Renata Stefani Salvati 
"Sono stata una rivoluzionaria di professione". Ed. Thyrus, Arrone (Tr), 1998

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