Treofan, Jindal s’avvia a chiudere Terni nell’indifferenza di Regione e Comune

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Presidio degli operai Treofan a Palazzo Spada

Come potrà Treofan continuare ad operare senza gas metano, senza energia elettrica, aria compressa? A meno che non abbia l’intenzione di trasferirsi presso gestori più “risparmiosi” – ma non pare proprio che sia questo il caso – la Jindal, che è proprietaria della Treofan, ha intenzione di rinunciare a tutte queste forniture. Aggiungendovi anche il servizio mensa. Si andrà avanti invece con le pulizie e la sanificazione degli impianti, ma solo fino al 31 dicembre così come stabilisce il contratto di rinnovo stipulato in questi giorni.

Insomma: hanno deciso di chiudere la fabbrica e mandare a spasso tutti i 143 dipendenti. “La rescissione dei contratti, se resa operativa, comporterebbe il fermo irreversibile degli impianti” conferma, ma è un’ovvietà, il sindacato. Un’intenzione palese, manifestata anche con altri comportamenti: “Continua lo svuotamento della fabbrica umbra; avendo pressoché terminato il trasferimento nei magazzini tedeschi e non ai clienti dei prodotti finiti, e da qualche settimana si è iniziato a spostare le materie prime verso gli altri siti del gruppo dove sono stati, già da tempo, collocati gli ordini di Terni”, denunciano i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, “Facendosi beffa dei lavoratori Treofan, creando difficoltà a tutto il polo chimico, nonché mettendo in ginocchio una intera comunità, appare ormai evidente che nel prossimo incontro del 5 novembre al MiSE, salvo sorprese, Jindal dovrebbe quindi annunciare la chiusura del sito. 150 lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto rappresentato anche dalle ditte appaltatrici, verranno messi in mezzo ad una strada”.

Il tutto avviene “Nel più assordante silenzio istituzionale a tutti i livelli, a partire dalla Regione dell’Umbria nelle figure della presidente Tesei e dell’assessore Fioroni” il quale incontrando una delegazione di dipendenti Treofan, alla fine di luglio, aveva sostenuto: “Il polo chimico è strategico nel sistema produttivo regionale e la Treofan, in qualità di capofila del polo ternano, rappresenta per la Giunta regionale una doppia priorità. Le rappresentanze sindacali nei tempi pattuiti hanno presentato ai vertici aziendali le loro proposte in merito alla soluzione della vertenza, proposte che meritano di essere valutate con la dovuta attenzione, per rispetto dovuto anche al sistema Paese e al sistema produttivo regionale”. 

Poi  arrivederci a tutti.

L’incontro con l’assessore Fioroni

Regione impegnata su altri fronti, Comune di Terni impegnato non si sa bene su che ma comunque dimenticando la vertenza Treofan e limitandosi semmai a prendere atto che c’era stato un presidio dei lavoratori davanti Palazzo Spada. Poi il Governo. Il giorno 5 novembre dovrebbe finalmente aver luogo un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, e lì probabilmente la Jindal annuncerà la chiusura della fabbricamternana. Sarà possibile a quel punto fare qualcosa per evitare che “Nell’indifferenza si cancellino 60 anni di storia si uno stabilimento che – sottolineano i sindacati – ha visto nascere e sviluppare il film in polipropilene”?

A qualcuno sta a cuore quella storia? Per Cgil, Cisl, Uil e Ugl è il momento di dimostrarlo per cui si aspettano “da parte della Presidente e dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, dal Sindaco di Terni, nonché da tutte le componenti politico/istituzionali anche di opposizione, un intervento incisivo sul MiSE atto a garantire la continuità produttiva dello stabilimento; nel contempo chiediamo a tutti la presenza all’assemblea con i lavoratori che si terrà Giovedì 5 Novembre alle ore 10”.

Un commento su “Treofan, Jindal s’avvia a chiudere Terni nell’indifferenza di Regione e Comune

  1. Se la rivelano tutti gli operai dello stesso sito !!!!!!! potrebbe farsi !!!!!! sarebbe fattibile !!!!!

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