L’Opinione

di GIOCONDO TALAMONTI

Don Pierino era solito dire “No ad ogni tipo di droga perché la droga è morte”. “No alla liberalizzazione o legalizzazione delle droghe, ma liberi dalle droghe e no le droghe libere”. L’emergenza droga deve tornare in cima all’agenda politica, in particolare in una città come Terni che ha visto coinvolti giovani liceali quindicenni andarsene per aver fatto uso di sostanze stupefacenti.

L’uso della droga è un messaggio ancora attuale su cui bisogna accendere i riflettori. La nostra attenzione è
distratta dalla pandemia, ma il problema droghe è di grande attualità perché l’età del primo contatto si sta abbassando notevolmente, l’uso tra i giovani è in crescita con conseguenze che riguardano non solo la salute di chi si droga, ma l’intera collettività: per il consumo di alcolici l’età è tra gli 11 e i 14 anni, mentre per le sostanze stupefacenti tra i 12 e i 15 anni. Alla pericolosa eroina si arriva intorno ai 14-15 anni.

La droga è uno dei temi centrali, una emergenza da affrontare unitariamente: famiglia, scuola, Istituzioni, associazioni culturali e sportive ed in maniera capillare visto che la droga è una sostanza che crea una dipendenza nelle persone che ne fanno uso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “sono da considerare sostanze stupefacenti tutte quelle sostanze di origine vegetale o sintetica che agendo sul
sistema nervoso centrale provocano stati di dipendenza fisica e/o psichica, dando luogo in alcuni casi ad effetti di tolleranza (bisogno di incrementare le dosi con l’avanzare dell’abuso) ed in altri casi a dipendenza a doppio filo e cioè dipendenza dello stesso soggetto da più droghe”.

Lo sport potrebbe essere un antidoto per dichiarare guerra ad ogni tipo di droga. Infatti lo Sport quello con la “S” maiuscola, è una cosa seria fatta di valori etici che spaziano dal rispetto degli avversari a quello personale, costruito su sacrificio, lealtà, fratellanza, integrazione, dignità, educazione e sul rispetto delle regole.