“Il Comune di Terni in questi giorni ha deliberato una riduzione drastica dei fondi riservati al trasporto disabili, lo stanziamento è passato da 350.000 euro a 75.000, creando forti ripercussioni sia sul servizio che sugli attuali livelli occupazionali. Il servizio trasporto disabili presso i centri diurni, avviato ormai da anni, era rivolto a circa 77 famiglie, le quali, con questa nuova rimodulazione, dovranno organizzarsi autonomamente, potendo usufruire di un contributo, ricalcolato secondo i parametri Isee, che si aggirerà mediamente intorno ai 100 euro mensili”. Lo denuncia la Cgil, con una nota di Valentina Porfidi, della segreteria Fp-Cgil, che annuncia che da lunedì 18 marzo, con un’assemblea dei lavoratori, aprirà una vertenza finalizzata al ritiro/rimodulazione della delibera ed al mantenimento degli attuali livelli occupazionali. “Di fatto le famiglie dovranno organizzarsi il servizio utilizzando cooperative, aziende o associazioni di volontariato, senza che sia prevista la presenza di un accompagnatore formato, fatto che a nostro avviso riduce le condizioni di sicurezza, sia delle persone trasportate che dell’autista. I costi che le famiglie dovranno sopportare verranno determinati dalle aziende/cooperative in base ad un mero conteggio chilometrico e ad un parametro, stabilito in ossequio alle tabelle Aci, contenuto nella delibera del Comune – aggiunge Porfidi – Ciò determinerà una concorrenza sleale tra aziende e cooperative che applicano le tabelle contrattuali e associazioni che utilizzano personale volontario, che svolge certamente un ruolo sociale importante, ma non può mai essere sostitutivo del lavoro retribuito.<
La si conclude colla segnalazione del mancato coinvolgimento nella preparazione della delibera delle famiglie, delle associazioni dei disabili e delle organizzazioni sindacali.