Terni, prezzi in calo ma non gli alimentari: frutta a peso d’oro (+20%)

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Ulteriore, generalizzato abbassamento dei prezzi su base annua, a Terni, come nel resto d’Italia, nel mese di settembre. Lo dicono i dati dei Servizi Statistici del Comune di Terni sull’andamento dei prezzi in città, che sono tornati a scendere dopo l’effetto vacanze del mese di agosto. L’inflazione rimane negativa determinando una situazione di sostanziale “deflazione”. Infatti la variazione tendenziale (su base annua) si attesta a -0,2% contro il -0,5% registrato a livello nazionale.

L’effetto “vacanze estive” del mese di agosto aveva fatto crescere i prezzi dei servizi ricettivi, degli alberghi, dei trasporti passeggeri e di altri servizi correlati, Ma nel mese di settembre si è assistito ad un crollo consistente: la variazione congiunturale è passata dal +0,4 di agosto al -0,7% di settembre, la flessione mensile più alta dell’ultimo anno.

Il capitolo dei Trasporti è quello che ha subito la flessione più consistente (-2,6%) a causa del ridimensionamento del prezzo dei servizi di trasporto passeggeri (biglietti aerei, traghetti, treni) e marginalmente anche per il lieve calo del costo dei carburanti. Tale andamento congiunturale ha contribuito a incrementare la netta flessione su base annua del capitolo -4,2%.

Nullo invece il calo registrato nei prezzi del prodotti del capitolo Alimentari e bevande analcoliche (-0,1%) che continua a mostrare un comportamento a se stante e ben diverso dalla situazione generale di deflazione. Su base annua è pari a +2,2% l’indice calcolato per questa divisione (contro il valore negativo dell’indice generale che si attesta come detto a – 0,2%). Lo stesso andamento, in controtendenza rispetto all’inflazione generale, si registra a contribuito a incrementare la netta flessione su base annua del capitolo -4,2. Lo stesso andamento si registra per le bevande alcoliche e Tabacchi (+2,3).

In particolare tra i prodotti alimentari continua l’aumento vertiginoso dei prezzi della frutta che risulta in media oltre il 20% più cara rispetto ad un anno fa con punte ancora più alte. Oltre che per la frutta il carrello della spesa in un anno risulta più caro anche per la pasta e il riso (circa il 5% più care rispetto a settembre 2019, la carne e i salumi (un 3% in più) il pesce e i formaggi.