Terni: ore di dibattito su “mamma e papà”, ma chi decide è la Lega

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Ormai lo sapranno tutti a Terni, “habemus papam” e siccome c’è sempre chi non si contenta, “habemus papam e mamam”. Sì, il latino è maccheronico un bel po’ ma tanto chi se ne accorge? Il consiglio comunale riunitosi in “videoconferenza” il giorno 21 dicembre ha approvato l’intitolazione di uno spazio a “Mamma e Papà”. Per la verità in seno allo stesso consiglio comunale c’era, pensando che un piccolo sospetto sul senso del ridicolo a qualcuno della Lega venisse, contava che la proposta fosse ritirato. Così non è. Con 12 (dodici) voti la proposta è stata per l’appunto approvata. Tra i supporters della maggioranza c’è chi si è astenuto pur fornendo il voto paracadute di un consigliere; chi ha votato contro; chi non ha partecipato al voto cercando più che di tirare il sasso di nascondere la mano e lavarsele entrambe come Pilato.

Tant’è. C’è invece da dire che chi si fosse preso la briga di ascoltare (si trova si Youtube) quella seduta del consiglio comunale di Terni ha avuto l’occasione di assistere ad un dibattito alto, denso di novità talmente nuove da sembrare luoghi comuni. Succede sempre così: i veri colpi di genio paiono quasi ovvi ma solo dopo che qualcuno ce li ha spiegati. Cosicché avrebbe ad esempio appreso che non c’è uno ch’è uno dei consiglieri intervenuti che odi il proprio padre e la propria madre o, magari, anche solo uno dei due; non c’è uno che non li consideri come esempio; che non ne porti con sé il ricordo semmai fossero scomparsi. Gente speciale, in sostanza questi consiglieri comunali ternani. Interventi da spezzare il cuore ad una statua. Ore e ore di dibattito, spalmato su due sedute- Tanto per dire: sono state molte di meno quelle dedicate ai 145 licenziati Treofan che pure dovrebbero avere tra di loro diversi papà e mamme o quantomeno sono tutti figli, e quindi generati – come si è appreso nell’aula consiliare – da una madre e un padre.

Sì, perché in quel lungo dibattito sono state svelate nozioni nuovissime sul piano scientifico, sociale, religioso e persino culinario. Del tipo, come ha spiegato il professor Cicchini, che se non ci fossero un padre e una madre non ci sarebbe un figlio (si potrebbe aggiungere  anche: e viceversa), che un figlio (ma anche una figlia, intendiamoci) nasce proprio grazie a questo contatto sociale e non solo; che le zucchine o le mangi calde o non valgono niente e se le lasci troppo in forno potrebbero bruciarsi. Dice: che c’entrano le zucchine? Come che c’entrano! Non è forse amor di mamma quello che ha spinto la consigliera Pepegna a dar consigli (che altro, sennò?) sul modo di cucinare proprio mentre sta partecipando da casa e a microfono aperto ad una “videoconferenza” in cui si decide della città?

Se si vuole c’è anche un altro aspetto della vicenda. La Lega ha deciso da sola e ha imposto la propria decisione non tanto e non solo all’opposizione . cosa ovvia e scontata – ma anche agli alleati. A quelli che nicchiavano, ma solo arricciando impercettibilmente il naso per non farsi scorgere… la sedia è sempre la sedia e va difesa. Almeno fino a quando qualcuno nella Lega deciderà diversamente. Perché la questione della targa da dedicare “Alle mamme e ai papà” dimostra proprio questo: che c’è chi riesce a fare quel che gli pare. L’unica è contare che si fermi a questioni di piccolo cabotaggio e propaganda a buon mercato.