Terni, niente discussione sullo stadio e la consigliera supertifosa s’inalbera

stadio liberati
La consigliera Doriana Musacchi

Abbonamento gratis a vita e un posto in tribuna d’onore. E’ il minimo che si possa fare per chi continua a battersi per il restyling dello stadio di Terni (e relativa clinica privata collegata). Lei, la consigliera Doriana Musacchi, una che il pallone sembra avercelo tatuato sul Dna, aveva presentato un documento da dibattere in consiglio comunale a Terni riguardante proprio la duplice iniziativa. Siccome sembra ci sia una certa fretta, sembrava naturale che si parlasse della questione lunedì scorso, quando il consiglio si è riunito in pieno clima pasquale. E però a lei gliel’hanno mezza rovinata perché tra una cosa e l’altra alla fine la faccenda stadio (e clinica privata) è passata in cavalleria.

“Quanto avvenuto in consiglio – dichiara in  una nota la consigliera comunale del gruppo misto Doriana Musacchi – non è una sconfitta per me, ma per Terni”.

Hai voglia tu a spiegarlo: “Il nuovo stadio, la clinica limitrofa, sono un grandissimo investimento, centinaia di posti di lavoro”; “una riqualificazione rilevante per una zona nevralgica di Terni”. “Un nuovo impianto  è un grande contenitore sportivo, a servizio della città, così come la clinica è la risposta al potenziamento dei servizi sanitari, anche nell’ottica di un riequilibrio tra Terni e Perugia”.

Insomma le prova tutte e mette in campo tutte le argomentazioni atte a fare una buona propaganda: i posti di lavoro, una zona degradata (hanno buttato giù alcune opere – seppur minori – di Mario Ridolfi per far spazio alla riqualificazione); quella sana competizione con Perugia che si accaparra tutto anche le cliniche private mentre per Terni c’è l’occasione – dice Musacchi – di riequilibrare i servizi sanitari “squilibrati”, cosa che comunque potrebbe farsi lo stesso,, spendendo tanta passione per migliorare le strutture della sanità pubblica. “Ho chiesto di invertire i punti all’ordine del giorno in modo da poter discutere il mio atto sullo stadio prima della chiusura della seduta. L’intero gruppo consiliare di Lega e Uniti per Terni hanno espresso voto contrario, mentre la compagine di Fratelli d’Italia si è astenuta”, riferisce in una nota. “Si è persa una occasione per discutere nella sede opportuna una tematica di amplissimo respiro e di indubbia importanza è questo che le dispiace – Il consiglio comunale si è dimostrato diviso, quando invece è in momenti come quelli che stiamo vivendo che l’amministrazione comunale deve procedere unita e coesa, e coinvolgere tutti i cittadini. Terni è una città con molti problemi, ma se si respingono gli investitori è la fine, non c’è alcuna speranza di risolverli i problemi”. “Servono posti di lavoro, servono infrastrutture moderne per rendere attrattiva la nostra città. Se in sede di consiglio comunale, l’assemblea che rappresenta tutta la città, queste tematiche non trovano lo spazio e la priorità che meritano, allora tutto questo è andare in direzione opposta rispetto alle aspettative dei cittadini”. 

La crisi che attanaglia Terni da anni. E pensare che a risolverla sarebbe bastato uno stadio nuovo (e una clinica).

A parte che qualche dubbio sulle capacità attrattive di una clinica, e posto che il consiglio ha discusso di quisquillie come la gestione delle opportunità legate allo status di “area di crisi complessa”, la domanda che sorge spontanea è anche un’altra: perché la maggioranza ha voluto rinviasre la questione?.