Terni, le opposizioni e la crisi economica: “Giunta assente e succube di Perugia”

tramonta, giunta comunale

Loro ci provano, anche se i comportamenti dell’amministrazione comunale ternana non lasciano troppo spazio all’ottimismo, e chiedono la convocazione di una conferenza cittadina “per un nuovo patto sociale”. I gruppi consiliari Senso civico, PD, M5S e Terni Immagina hanno presentato così un atto di indirizzo. perché l’assmblea di Palazzo Spada si pronunci.

“La crisi finanziaria e quella economica hanno evidenziato la necessità di superare i confini urbani e affrontare le criticità in un’area più vasta, poiché il sistema economico ha bisogno di contenitori non chiusi. 
L’approvazione delle norme sull’area di crisi complessa avevano definito un percorso che interessava 17 comuni, uniti da interessi solidali e che si erano sviluppati in un percorso industriale comune e condiviso. In ragione di ciò erano state previste norme finalizzate al sostegno delle industrie esistenti e alla nascita di nuove realtà economiche – si legge nel documento – Il tema del lavoro, nell’ottica comunitaria, è essenziale come parimenti fondamentale è il coinvolgimento e la partecipazione delle forze sociali nell’individuazione ed elaborazioni di un piano economico e sociale condiviso, volto ad una qualificazione dell’agricoltura, all’espansione e organizzazione dell’offerta turistica e alla messa in collegamento dell’industria con ricerca e università, attraverso un censimento dell’economia della conoscenza”.

Il riferimento più immediato è al Recovery Plan, uno egli strumenti che “aprono opportunità inedite” in un periodo in cui “La pandemia ha certamente aggravato la situazione di crisi economica e finanziaria”.

“In questo panorama l’amministrazione comunale è apparsa assente e succube di Perugia, incapace di dare voce concreta ed essere protagonista nella gestione dei fondi nazionali ed europei per il rilancio del territorio”, dicono Senso Civico, Pd, M5S e Terni Immagina, mentre invece “Appare più che mai necessario che la città esca dalla marginalità nella quale si trova ed è necessario farlo attraverso un percorso condiviso e partecipato.  I  23 progetti presentati dall’amministrazione, infatti, non sono stati concertati e sugli stessi non è stato svolto alcun dialogo con le realtà maggiormente rappresentative. L’occasione del Recovery Plan deve essere utilizzata per il perseguimento di un obiettivo di transizione ecologica che punti sulla decarbonizzazione dell’economia, sia chimica che siderurgica, e la riorganizzazione della viabilità urbana. In tale ottica un ruolo primario lo riveste la piattaforma logistica che può contribuire notevolmente alla decongestione del traffico veicolare nell’intera area vasta”.

“Il potenziamento dei servizi territoriali e gli investimenti sulla sanità pubblica sono, inoltre, obiettivi essenziali e fondamenti per fronteggiare la pandemia e le conseguenze di disagio sociale e violenza. A tal proposito la risposta non perviene soltanto attraverso l’impiego di forze di polizia ma nell’investimento sul sapere, sulla cultura, sulla ricerca e sull’innovazione, tutti fenomeni che alleggeriscono i conflitti e disinnescano le dinamiche che generano”, recita l’atto di indirizzo, che si conclude con la richhiesta di un impegno del sindaco, della giunta e del consiglio comunale “a convocare e consultare tutte le forze sociali, le organizzazioni di categoria, sindacali ed economiche della città, nonché tutte le realtà associative del territorio e le rappresentanze istituzionali dell’area urbana dell’Umbria meridionale, per l’elaborazione di un nuovo patto cittadino e la programmazione di interventi mirati e azioni politiche condivise”.