Terni, il rimpasto della Giunta e la “rivolta dei due di coppe”

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Il sindaco di Terni, Latini

C’è chi si appella alla forma, per cui il sindaco prima di cambiare la giunta comunale doveva quantomeno parlarne con la maggioranza e quindi con loro; chi addirittura alla meritocrazia, senza rendersi conto che, se così fosse, per lui non ci sarebbero speranze da qui al 2053. Alla base di tutto c’è la delusione di chi sperava magari in uno strapuntino, una coccardina, un contentino almeno, nel momento in cui il Sindaco di Terni avrebbe dovuto metter mano alla giunta comunale, perché così vuolsi colà dove si puote. Dimenticando, magari, che per legge è a lui che spetta scegliere gli assessori, nominarli, cambiarli anche perché è sempre lui che risponde, quantomeno politicamente, dei loro atti e comportamenti.

Sono arrabbiati neri i componenti del gruppo misto e il rappresentante in consiglio comunale di TerniCivica ed hanno inscenato una “rivolta”: la “Rivolta dei Due di coppe”. Dopo il blitz del rimpasto dell’amministrazione comunale ternana sono fortemente delusi. Si lamentano del fatto che il sindaco di Terni e con lui la Lega, non li hanno presi manco in considerazione, pur essendo parte della maggioranza.

Il problema, per loro,è che la stessa cosa gli è capitata nell’ambito del loro gruppo di provenienza, il che, tradotto in soldoni, significa che dopo le elezioni del 2018, li avevano esclusi dai posti che contano (poi dice che delle poltrone non gli importa niente). E così nel gruppo misto ci sono tutti personaggi “sottovalutati” – così si definiscono loro – in Forza Italia e nella Lega.

Alla protesta del Gruppo Misto si aggiunge, sempre alla ricerca di una visibilità del niente, l’unico rappresentante di TerniCivica il quale ha capito così tanto della politica che – si vanta – frequenta da anni, da pensare che basta raccogliere alcuni voti per diventare immediatamente plurilaureato.

Una rivolta a mezza botta, però. Che sventola la minaccia secondo cui adesso esamineranno per bene benino gli atti della giunta (ma perché finora sono stati solo ad alzare a comando la “braciola”, come si dice a Terni?). E comunque spergiurano: loro stanno nel centro destra perché chi li ha votati li vuole in quello schieramento lì. Lo stesso che sostiene Leonardo Latini sindaco di Terni il quale, affermano. non ha più la loro fiducia. Però, restando in maggioranza, continueranno a sostenerlo. E infatti il sindaco Latini fa spallucce e dice che queste turbolenze non lo preoccupano. Ed ha ragione lui: chi si preoccuperebbe della “rivolta dei due di coppe”?