Terni, il “mal di giunta” del sindaco Latini

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Terni, c’era una volta…

Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, stempera l’ambiente. Certo è che questo rimpasto della sua giunta sta andando in verità per le lunghe, essendo passato più di un mese da quando si è saputo che due assessori avrebbero lasciato l’incarico a Terni per andare uno – Enrico Melasecche – a far parte del governo Tesei, l’altra – Valeria Alessandrini – del consiglio regionale.

Se non ci fosse stato qualche intoppo la situazione sarebbe stata bell’e risolta in “for and for eight”, come dicono quelli che parlano l’inglese maccheronico.

Quali sono le difficoltà, allora? Forse è ingarbugliato muoversi intorno allo spacchettamento delle deleghe che si riunivano in un mazzo consistente nelle mani di super Melasecche? O forse sono tanti a concorrere, a voler salire quel gradino che separa l’installazione degli amministratori dalla platea dei consiglieri comunali?

Chi va a caccia di qualche informazione, in casi del genere, si attacca a tutto: voci, aspirazioni, persino a quelle che il più delle volte sembrano soprattutto velleità. Invece chi deve scegliere, ossia il sindaco, deve fare i conti con una sequela di problemi. Intanto cercare di chiamare in giunta qualcuno che sia esperto della materia che andrebbe a gestire visto che, alla fin fine, lo spirito della legge è proprio questo; poi tener conto dei pesi dei gruppi politici, e questa è una faccenda che richiede di per sé una certa velocità e qualche capacità divinatoria, vista l’aleatorietà dei gruppi con consiglieri che oggi li leggi qui e domani li scrivi là. Ed infine cercar di mantenere un clima sereno, senza che la nuove nomine lascino strascichi nei gruppi politici, provochino altre migrazioni, si risolvano in un permanente rancore che non può certo far bene ad un’amministrazione cittadina chiamata a dare risposte e pure con una certa sollecitudine.

La “segatura” dei pini, qualche rifacimento di asfalto, un po’ di righe pittate agli incroci sono cose che, quando si decide di farlo, vanno avanti spedite, Ma poi c’è qualche “problemuccio” di quelli tosti da prendere di petto: dalla questione Asm e quote dell’idrico, agli interrogativi su Ast; da una città caotica sul fronte della mobilità, alla sicurezza, quella vera, quella che riguarda cioè strutture ed infrastrutture.

Non manca la pazienza al sindaco che ormai da tempo passa le serate con squadra e compasso in mano cercando – per ora inutilmente – la quadratura del cerchio. Oltretutto, nonostante le manifestazioni di pappa e ciccia, qualcuno che prova a cancellargli alcune righe per sostituirle con altre fatte da lui (o da lei) c’è,

Per l’intanto il sindaco stempera, appunto, con una dichiarazione: “Non ci sono ancora atti ufficiali e comunicazioni conseguenti per quel che riguarda la nuova composizione della Giunta comunale”, dice in riferimento alle voci riportate in questi giorni da alcuni media locali. “Tantomeno – continua Latini – ci sono ventilati strappi in corso con la Lega o con suoi rappresentanti, con i quali c’è – al contrario – il consueto clima di collaborazione che fin dall’inizio contraddistingue la nostra attività e che ha consentito alla città di raggiungere in questo anno e mezzo importanti risultati amministrativi e alla Lega stessa di crescere nei consensi ”.
 “Come sempre stiamo valutando insieme alla maggioranza – aggiunge – diverse soluzioni, tutte di spessore, nell’interesse della città, dopo le elezioni regionali che hanno portato all’elezione e alla nomina in Giunta regionale di due nostri assessori comunali”.

Le valutazioni in corso riguardano – si chiosa nel comunicato ufficiale – l’assetto complessivo dell’esecutivo che dovrà essere messo in grado di affrontare con determinazione e competenza la nuova fase dell’amministrazione della città che si è aperta dopo le Regionali. 
“Stiamo anche valutando le tempistiche in considerazione dell’incrocio delle scadenze di fine anno e della necessità di trattare alcuni punti amministrativi molto importanti in consiglio comunale e nelle commissioni consiliari”, chiude Latini.

Ma i media locali di cui si parla si sono davvero inventati tutto, o qualcuno che ciurla nel manico c’è?