Terni, il Comune e il trasporto disabili: la storia finisce in Procura

disabili comune di terni procura

Gira e rigira la faccenda dei trasporti disabili a Terni finisce all’attenzione della Procura della Repubblica. “Questa mattina – hanno reso noto ieri 20 maggio i consiglieri comunali Alessandro Gentiletti, Luca Simonetti, Francesco Filipponi, Tiziana De Angelis e Valdimiro Orsini- abbiamo depositato presso la Procura della Repubblica di Terni tutta la documentazione e gli atti relativi alla delibera n. 64 del 2019 (trasporto dei disabili) accompagnata da un esposto che illustra i dubbi e le perplessità sui quali ci siamo confrontati insieme a molte famiglie in questi giorni”.

Cinque consiglieri dell’opposizione: i tre del Pd (Filipponi, Orsini, De Angelis), uno del M5S (Luca Simonetti) e il consigliere di Senso civico Gentiletti.

La storia sfociata in un’aspra polemica e in clamorose contestazioni dei familiari e delle associazioni dei disabili, è quella – alla fine piuttosto ingarbugliata – che ha messo fine alla fornitura del servizio da parte del Comune per la via diretta. Il Comune di Terni, cioè, ha sostituito le proprie prestazioni con il versamento di un contributo per l’acquisto di voucher da parte dei fruitori del servizio. Accampando necessità di contenere le spese per i noti motivi, anche se appare davvero stranmo che tra i tanti contributi dormienti che si vantano di aver “risvegliato” ci siano solo quelli per la benxina delle motoseghe.

Comunque alla fine la Giunta comunale ha deliberato “l’erogazione di contributi a favore di persone con disabilità per l’acquisto di voucher finalizzati al trasporto da e verso i centri semiresidenziali socio riabilitativi, con decorrenza 15 maggio 2019”, approvando nel contempo l’ “Avviso per la creazione di un elenco pubblico di soggetti qualificati per la realizzazione di attività di trasporto” ed ovviamente disponendo “la cessazione del contratto di servizio per il trasporto ai centri socio riabilitativi delle persone con disabilità, svolto sulla base di un contratto d’appalto sottoscritto all’esito di una procedura di evidenza pubblica, per il triennio 16 maggio 2015 – 15 maggio 2018, in regime di rinnovo fino al 31/12/2018”.

“Particolarmente abbiamo posto in rilievo il possibile mancato rispetto dei requisiti previsti nell’avviso per l’ammissione di alcune società di capitali all’elenco – spiegano i cinque consiglieri di opposizione a Palazzo Spada illustrando la loro iniziativa in Procura della Repubblica – la mancanza di mezzi necessari di ciascun ammesso per coprire l’intero servizio, la procedura di assegnazione del servizio adottata e, infine, la sicurezza dei trasportati in assenza di personale accompagnatore non necessariamente qualificato. Ci siamo rivolti alla magistratura nell’interesse di tutti per verificare la correttezza delle procedure”.

E questo sarebbe un servizio sociale. Che costa, dice la Giunta, molto di meno rispetto al contratto firmato da “quelli di prima”. Quell’appalto prevedeva per il trasporto dei disabili ai e dai centri riabilitativi, un corrispettivo di 270mila euro prevedendo – va specificato – l’intervento di personale qualificato in assistenza sui mezzi, i quali ultimi ovviamente debbono essere adeguati al servizio delicato che devono assicurare.

Il risparmio,adesso, è notevole, dato che si scenderà a una cifra tra 150 mila e 160 mila euro l’anno. D’altra parte invece che un servizio completo e qualificato adesso il Comune di impegna a versare un contributo per l’acquisto dei voucher calcolato sulla base della tabelle Aci di rimborso chilometrico: disabili, come fossero rappresentanti di commercio, in sostanza. Fissando un massimo di viaggi, cinque alla settimana con un massimo di 22 al mese, e un contributo pro capito che arrivi al massimo a 130 euro al mese, appunto per comprare i vaucher. A meno che il reddito ISEE non superi i 25mila euro: in tal caso il contributo scende a 78 euro e non un centesimo in più. Il rigore è rigore. Resta ovviamente inteso che il contributo verrà versato a cose fatte, ossia si tratterà di un rimborso di soldi già anticipati a meno che uno non rientri tra coloro che hanno il diritto ad un anticipo. Gli uni e gli altri, comunque, debbono spendere tutto e comprovalo: niente cresta sulla spese pena la sospensione del versamento del contributo.

Insomma: la legge sarà sicuramente rispettata. I disabili, magari, un po’ meno.

Alla segnalazione dei cinque consiglieri di opposizione si aggiunge una postilla relativa alle “procedure politiche” che secondo le opposizioni sono più che singolari: “Riteniamo stucchevole l’intervento della commissaria leghista della città e il silenzio del sindaco umiliante nei confronti delle istituzioni e dei cittadini tutti. Lo esortiamo ad intervenire”.

Una specie di “balia”, sembra di capire. Anche se i cittadini ternani un anno fa non hanno espresso il loro voto a favore della commissaria.