Terni, il Comune dimentica Sergio Secci e la strage di Bologna avvenuta 40 anni fa

STRAGE

La strage di Bologna: sono passati quarant’anni. Tra le tante, troppe, vittime c’era un giovane di Terni, Sergio Secci. Suo padre, Torquato Secci, fu presidente dei “Familiari delle vittime” e si è battuto fino alla sua scomparsa perché si accettasse la verità su quella strage. Lidia Secci, la madre di Sergio, è scomparsa di recente dopo anni passati al cospetto del dolore.

Una strage che Terni ha vissuto in prima persona, ma da quest’anno sembra non sia più da ricordare, da tenere come monito. Non c’è stata una parola da parte dell’amministrazione comunale ternana. “Ci uniamo allo sdegno di tanti per quanto accaduto quest’anno in occasione della ricorrenza del 2 agosto, quando nel 1980 alla stazione di Bologna si verificó il più grave attentato contro la nostra Repubblica”, dicono in una nota congiunta i consiglieri comunali di Senso civico, M5S, Partito Democratico e Terni Immagina. 85 morti e 143 feriti fu il bilancio tragico della strage.

Sergio Secci

Tutti dimenticati, sembra. Almeno nella principale sede istituzionale della città, il luogo della comunità ternana. Tutta intera

“Che l’amministrazione comunale non abbia inviato neanche un messaggio alla città né organizzato alcuna commemorazione della strage ricondotta alla destra neofascista ed eversiva – affermano i consiglieri comunali – ci lascia per l’ennesima volta sgomenti e ci dà purtroppo ancora una volta il senso e la misura della pochezza istituzionale della compagine politica che oggi governa la nostra città. Il capo dello Stato celebrando la ricorrenza davanti ai familiari e amici delle vittime ha ricordato a tutti il dovere della memoria. Ha ricordato che il dolore inestinguibile di tantissime vite assurdamente interrotte da chi voleva sovvertire la nostra democrazia esige che si coltivi incessantemente il ricordo”.

C’è stata una resa di posizione dell’Arci, che dopo aver ricordato Sergio Secci, esprime tutta la propria amarezza: “Il Comune di Terni sembra invece aver rimosso la memoria di questa ricorrenza, legata ad uno dei più feroci attentati della storia repubblicana, ma anche all’identità e alle vicende cittadine. Dimenticare la strage di Bologna (e la famiglia Secci) non è accettabile. Cambieremo anche l’intitolazione del Teatro Secci?”.

Il sindaco ha replicato affermando che a Bologna sarà presente il Gonfalone. Una replica che i consiglieri di minoranza definisce “Lapidaria e pilatesca”, “disarmante per la sua banalità politica. La partecipazione del gonfalone a Bologna è cosa ovvia ed elementare, sempre verificatasi. La giustificazione che l’amministrazione comunale sarebbe tenuta alla parcondicio in questo periodo pre elettorale e per questo non avrebbe effettuato alcuna comunicazione ufficiale è a dir poco ridicola e mortificante”

“Raccogliendo l’insegnamento che ci hanno lasciato i genitori di Sergio e in particolare sua madre Livia recentemente scomparsa, noi ricordiamo oggi lui e tutti coloro che rimasero vittima di quella odiosa strage. Ci stringiamo intorno agli amici di Sergio e invitiamo la città e i giovani a commemorare quella strage, a continuare a coltivare il ricordo di quanto accaduto, per non tradire la memoria dei loro coetanei a cui la vita fu barbaramente spezzata e per continuare a difendere la vita e la democrazia”.
[10:38, 2/8/2020] Gentiletti: Ps nel passaggio sul numero di morti c’è scritto centinaia di persone, quando furono x la precisione 85 morti e 143 feriti quindi possiamo scrivere “e nel quale furono coinvolte centinaia di persone fra morti e feriti” invece di “nel quale persero la vita centinaia di persone”