Terni, i pazienti oncologici dirottati alla clinica di Porta Sole a Perugia

Portasole, Porta Sole

Dure accuse da parte delle opposizioni di Palazzo Spada: “Intanto Narni e Amelia sono chiusi

La clinica PortaSole

“L’ospedale di Terni spalanca le porte ai privati anche per le cure oncologiche”, dichiarano i una nota congiunta i consiglieri comunali ternani del Movimento Cinque Stelle e di Senso Civico.
“Ecco l’impatto devastante che la giunta Tesei sta avendo sulla sanità pubblica dell’Umbria meridionale. L’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni – prosegue la nota dei due gruppi di opposizione –  alza bandiera bianca ed è costretta a spalancare le porte alla sanità privata. Intanto Bertolaso per dare un senso al suo ospedale flop pensa di portare medici, strumentazioni e malati umbri nelle Marche. E gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia continuano a dire che nell’Umbria meridionale va tutto bene e che gli ospedali di Narni ed Amelia sono aperti al 100%”. 
“È toccato al commissario straordinario dell’azienda ospedaliera ternana Pasquale Chiarelli comunicare che le liste di attesa per gli interventi chirurgici di natura oncologica o non oncologica ed in classe A o classe B verranno svolti presso l’istituto clinico Porta Sole Alberto Cucchia di Perugia. Pochi giorni fa una scelta analoga era stata presa dal commissario dell’ospedale di Perugia, ma a differenza di quanto avvenuto a Terni presso le cliniche private verranno svolti solo gli interventi classificati come non urgenti. A testimonianza del fatto che la giunta Tesei ha letteralmente paralizzato la sanità nel Sud della regione mettendo sul piatto solo una tenda vuota davanti all’ospedale di Terni”.

E’ dura la posizione di M5S e Senso Civico, non meno di quella dei consiglieri del Pd a Palazzo Spada: “L’ultima perla sul fronte della sanità umbra ci lascia esterrefatti. Apprendiamo con stupore- affermano Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis –   della firma della convenzione con la quale, di fatto, i cittadini dell’Umbria del Sud per avere diritto ad una prestazione sanitaria ordinaria, per cui pagano le tasse, dovrebbero recarsi nella clinica privata, ma allestita al dunque con fondi pubblici, di Porta Sole a Perugia. Una decisione assurda della regione Umbria, che deprime la sanità pubblica e che castiga un territorio di primaria rilevanza, che non può essere considerato una appendice o peggio ancora un luogo da pendolarismo sanitario”.
“Tutto questo mentre al Santa Maria si è montato un tendone del quale non abbiamo ancora notizie sulla sua operatività, mentre è sul tavolo della presidente Tesei la nostra proposta  di allestire una struttura Covid nell’ex Milizia proprio per sgravare l’ospedale di Terni ormai divenuto di fatto Covid Hospital del gravoso ruolo e liberare così alcuni reparti  da utilizzare alla ripresa delle prestazioni ordinarie – continuano Filipponi e De Angelis – In questa parte dell’Umbria per le prestazioni chirurgiche ordinarie si dovrebbe andare a 100 km di distanza in una struttura  privata mentre gli ospedali di Narni ad Amelia sono chiusi ci pare un paradosso a cui, in un’ottica costruttiva, la giunta dovrebbe porre rimedio immediato. Rammentiamo anche in questa occasione che la sanità pubblica non può essere sospesa. Ci risultano liste di attesa chilometriche e anzi in molti casi l’ordinario non viene neanche preso in considerazione. Rammentiamo alla presidente Tesei che purtroppo esiste  una gamma ampia di malattie che vanno prese ugualmente in carico dal servizio pubblico. È chiaro che la regione ha perso la bussola in materia di sanità ma è altrettanto chiaro che occorre quanto prima ritrovare una rotta quantomeno dignitosa.”