Terni, i Fratelli d’Italia e l’indennità ai vigili: “Le critiche? Tutta invidia”

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“Le reazioni delle opposizioni e di una parte del mondo sindacale all’approvazione compatta da parte della maggioranza di centrodestra di un nostro atto di indirizzo con il quale viene riconosciuta nella misura massima l’indennità di servizio esterno in favore della Polizia Locale nel periodo di emergenza Covid 19 – dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – dimostrano come per alcune parti politiche gli interessi pubblici non abbiano un valore in sé, ma assumano un diverso significato secondo il partito o il gruppo che se ne fa portatore”.

Il riferimento è all’atto approvato dal consiglio comunale di Terni in cui si chiede – spiega la nota – che l’indennità prevista per gli agenti che svolgono servizio per strada venga riconosciuta, per il periodo di emergenza, nella misura massima di 10 euro giornalieri prevista dalla contrattazione collettiva nazionale. Andando così a derogare per questo periodo all’art. 28 del contratto integrativo decentrato del Comune di Terni, che la prevede per detto importo solo nei giorni festivi e nelle ore notturne. Si tratta di un atto dovuto, seppur di minimo impatto da un punto di vista economico, nei confronti degli agenti della Polizia, che durante tutto il periodo dell’emergenza hanno svolto lavoro all’aperto esponendosi quotidianamente al rischio contagio”.

Secondo i Fratelli d’Italia “un atto che avrebbe dovuto trovare il plauso generale, ha invece sollevato critiche e prese di distanza da parte delle minoranze”. A parte le questioni relative a meccanismi burocratici (fondo produttività, risorse, e divisione tra lavoratori dell’ente) ” ciò che più lascia interdetti – spiegano I Fdi – sono le critiche nel metodo, laddove minoranze e alcuni sindacati rivendicano l’esclusività della materia alla sede di contrattazione sindacale. Come se la politica non potesse avere voce riguardo gli interessi dei lavoratori, come se domani ci dovessimo trovare ad affrontare le tematiche di dipendenti il cui posto di lavoro è messo in discussione, almeno nelle sue modalità, e la politica e l’amministrazione dovessero fermarsi lasciando tutto alla trattativa sindacale. Che nessuno intende mettere in discussione e che ben può svolgere le proprie funzioni sia a monte che a valle di ogni iniziativa politica; come nel caso in oggetto, in cui la massima assise cittadina ha dato il proprio indirizzo, dovendo poi essere demandata ad altra sede l’attuazione di quello che legittimamente la politica ha chiesto”.

“La vera cartina di tornasole delle critiche delle opposizioni – concludono i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – si ha quando contestano l’iniziativa di un gruppo politico, in questo caso Fratelli d’Italia, perché volta esclusivamente a cercare il consenso della categoria tutelata. Come se quello fosse il fine, e forse così è per chi avanza certe critiche, e non eventualmente una mera conseguenza, derivante dal venire incontro alle esigenze dei cittadini affinché i diritti, di ogni categoria, siano adeguatamente tutelati in tutte le sedi. Ed è allora evidente cosa ci sia dietro le critiche: il fastidio di vedere delle sacrosante iniziative essere appannaggio di una parte politica avversa, circostanza che giustifica addirittura l’opposizione all’atto, che tutt’altro aspetto avrebbe invece assunto se fosse partita dalla parte politica che ora contesta”