Terni, evasioni e aggressioni ma in Comune stanno tutti tranquilli

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Alessandro Gentiletti (Senso Civico)

Si potrà anche dire che il Comune di Terni va avanti per la propria strada e che non deflette di un milionesimo di millimetro succeda quel che succeda. Però qualche volta bisognerebbe andare oltre i proclami… O almeno così la pensa il consigliere Alessandro Gentiletti e pure il consigliere Valdimiro Orsini in relazione a due fatti diversi su cui il Comune dovrebbe darsi da fare almeno un po’: l’evasione massiccia della tariffa dei rifiuti, e l’aggressione subita da un dipendente comunale.

Dice Gentilletti (Senso Civico): “Nella seduta di ieri della 3° commissione  è emerso un quadro drammatico delle finanze comunali, una situazione sicuramente ereditata dal passato ma che ha visto questa amministrazione dar luogo solo a proclami e non affrontare i veri temi delle entrate e soprattutto delle uscite dell’Ente. Il dato più allarmante, da imputare tutto a questa amministrazione, è quello riguardante l’evasione della Tari, ben 7 milioni nel 2018, con un aumento di un milione l’anno. In sostanza un ternano su tre non paga la Tari. Una situazione di iniquità nei confronti di tutti coloro che fanno il  proprio dovere di cittadini e di utenti. Ieri è emersa anche la superficialità politica con la quale questa amministrazione affronta il tema dell’evasione. Non si può lamentare il sindaco di non avere risorse per far quadrare i bilanci del Comune quando nulla è stato fatto per dare certezze alle entrate”. Perché, denuncia Gentiletti, “Risultano situazioni molto pesanti anche per i passi carrabili, l’occupazione di suolo pubblico, le ammende per il codice della strada. Era chiaro che un anno fa, la prima cosa da fare, era concentrarsi sul potenziamento dei servizi di riscossione. Abbiamo invece assistito a nuovi modelli organizzativi, a nuove disposizioni del personale, ma i nodi strutturali non sono stati affrontati”. “Come Senso Civico in questi mesi, in più occasioni, abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale politiche di risanamento e di rilancio nei confronti delle municipalizzate – continua il consigliere Gentiletti – di contenimento dei costi di alcuni servizi, di messa a rendita del vasto patrimonio immobiliare dell’Ente, ma non siamo stati ascoltati da una maggioranza che ha solo badato di mostrare i propri muscoli in consiglio comunale distraendo la città su temi irrisori, come la lotta ai poveri mendicanti  o più recentemente la cittadinanza alla fabbrica d’armi senza peraltro occuparsi, con il ministro della Difesa, della tutela dei lavoratori del Polo di mantenimento, come più volte ho richiesto”.

Ed ecco Orsini: “L’episodio di violenza che ha subito un funzionario comunale ad opera di un operatore commerciale è grave – dichiara il consigliere comunale del Pd –  va condannato senza se e senza ma. Il funzionario oggetto di un lancio di una sedia che per una questione di centimetri non l’ha colpito, e che comunque ha avuto un malore a seguito di questo episodio, è stato vittima di un atto che non trova alcuna giustificazione. Un gesto gratuito verso una persona impegnata nel proprio lavoro e nel richiedere il rispetto delle regole. Trovo veramente singolare che per giorni il sindaco e la giunta non abbiamo trovato il modo di condannare pubblicamente questo episodio, tenuto conto anche che l’Umbria ha già pagato un prezzo molto alto sul fronte della violenza ai pubblici dipendenti e che allo stesso comune di Terni, in passato, ci sono state atti incivili nei confronti dei lavoratori”.
Orsini esprime solidarietà al funzionario “che si trova suo malgrado al centro di questa vicenda, oltre a condannare con fermezza l’aggressione, illustrerò una interrogazione nella prossima seduta del consiglio comunale, chiedendo innanzitutto conto del mancato intervento pubblico da parte dell’Amministrazione Comunale, inoltre chiedo che ci sia la costituzione di parte civile in eventuali procedimenti giudiziari a carico dell’aggressore e non ultimo chiedo di sapere se ci siano legami di parentela o di affinità tra l’autore di questo gesto di violenza, il sindaco o gli assessori comunali. Occorre infatti fare massima chiarezza su quanto accaduto e non lasciare spazio ad alcuna zona d’ombra. Chiedo, infine – conclude Latini, che cosa intenda fare l’Amministrazione per garantire maggiore sicurezza ai dipendenti comunali. La giunta Latini parla in continuazione di sicurezza in città, ma poi i fatti latitano: ancora oggi chiunque può entrare nelle sedi comunali senza essere autorizzato o comunque registrato. Una procedura quest’ultima che è adottata dalla quasi totalità degli uffici pubblici presenti a Terni ma non in Comune”.