Terni e l’aria risanata: colonnine per auto elettriche, ciclovie, bus a idrogeno

Inaugurazione della prima colonnina di ricarica per auto elettriche aa Terni: ce ne saranno altre 46

Si chiama Ter e significa Terni Electric Recharge, come ben sanno tutti gli anziani del Villaggio Italia, San Giovanni e Cospea. Un avvenimento, quello che è stato presentato dalla Rti Umbria Energy e Asm Terni (nelle persone dei presidenti Paolo Ricci e Mirko Menecali), ma “fortemente voluto della giunta comunale di Terni che ha deliberato nel 2020 l’installazione di 47 colonnine doppie per 94 punti di ricarica elettrica”. L’avvenimento è stato l’inaugurazione della prima di queste colonnine, posizionata in largo Ridolfi, in faccia al retro di Palazzo Spada, ingresso principale del Comune di Terni. Ovviamente al “varo” del progetto hanno partecipato l’Ad di Acea, Giuseppe Gola, il sindaco Leonardo Latini e l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati.

“La nostra Amministrazione sta lavorando molto sul tema della salvaguardia dell’ambiente – dicono parlando in coro il sindaco Latini e l’assessore Salvati – con l’obiettivo di contribuire a modificare e migliorare la situazione della conca ternana. Lo facciamo cercando di restituire a Terni il ruolo di avanguardia nell’innovazione che l’ha sempre caratterizzata”. 

Le finora “misconosciute” colonnine per ricaricare le batterie dei motori elettrici, insomma, trovano a Terni l’applicazione che hanno già trovato in chissà quante altre parti del mondo. C’è da dire però che a Terni “Le colonnine saranno di ultima generazione, di tipologia Quick e Fast, per rispondere alla crescente richiesta del mercato della mobilità elettrica e potranno essere utilizzate dai cittadini tramite un’apposita App”. “L’obiettivo, nella visione generale – aggiunge il sindaco Latini – resta dunque quello di una città più intelligente e verde, capace di cogliere le opportunità in questo settore e interpretarne al meglio le innovazioni come è nel Dna della nostra comunità”.

Bastano le colonnine per fare di Terni questa città verde e intelligente? Certo che no, ma non va dimenticato che, dice il coro, “Siamo inoltre in procinto di sottoscrivere l’importante protocollo d’intesa per i bus a idrogeno e stiamo finalmente portando a termine un progetto complessivo e omogeneo di ciclabili e ciclovie incentivando così in tutti i modi l’uso delle bici in città anche attraverso il bike sharing e le nuove ciclostazioni”.

E questa la famosa “green economy”? Pare un po’ poco, per la verità. Ma va apprezzata la buona volontà anche se si prova a venderla come qualcosa di roboante e comunque di esageratamente più grande di quel che è.

In attesa della ormai abituale nota della Lega che farà gli applausi mostrando – essa stessa – stupore per quanto è brava questa giunta leghista, a prendere posizione sono i gruppi della minoranza Senso Civico, Pd e M5S (Terni Immagina ogni tanto cade in letargo), i quali invece di gioire si mettono a fare gli spiritosi tipo Zelig: “Non hanno aria pulita? Che usino le colonnine elettriche! Così il sindaco uscente e il suo successore, l’assessora vien dall’Arpa Benedetta Salvati, ieri hanno risposto ai ternani”, scrivono in una loro nota. “Un evento – continuano – tenutosi unitamente ad  Umbria Energy ed Acea. Verrebbe da dire che se Acea volesse concretamente aiutare Terni a superare la crisi ambientale potrebbe spegnere l’inceneritore così come chiesto da oltre 7000 ternani scesi in piazza”.  Per loro – i consiglieri dei te gruppi di opposizione – Il sindaco e la sua assessora, con ospite d’onore il capogruppo della Lega, non hanno trovato di meglio da fare che scimmiottare le problematiche ambientali della città, facendo da sponsor ad Acea con il rischio di prestarsi ad un’operazione di facciata a favore di chi con le sue attività industriali ha un impatto notevole sulla situazione ambientale della Conca”.  E col coltello tra i denti non esitano a ricordare “la svendita dell’acqua pubblica, l’indebitamento di Asm con il nuovo sistema della tassa rifiuti” e di definire tutto l’ambaradan una strategia “volta a ricostruire il muro del negazionismo ambientale, Terni ormai è una città dove chi amministra continua a prendersela con i caminetti domestici ma ben si guarda da disturbare i portatori di interesse, anche se i loro interessi sono indirettamente (o volevano dire inversamente?, ndr) proporzionali agli interessi dei cittadini”.