Terni e il nuovo ospedale: per bruciare le tappe serve il modello Genova

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di GIOCONDO TALAMONTI*

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La discussione sul nuovo ospedale a Terni si anima con interventi autorevoli come quello dell’Associazione per Terni Città Universitaria. Si attende l’intervento dei professionisti per configurare ipotesi di progettazione del nuovo Ospedale. C’è da disporre una variante urbanistica e l’acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione del manufatto, l’intervento di un Commissario straordinario nominato
per snellire le procedure, come quelle adottate per la ricostruzione del ponte di Genova. Per velocizzare l’iter di realizzazione occorrerà responsabilizzare le Istituzioni sanitarie attraverso un accordo di programma che preveda tempi ragionevolmente brevi per la costruzione e per la nomina del commissario con il compito di condurre a conclusione il progetto in due anni.

Le questioni da affrontare sono, come si vede, politiche e su questo si devono mobilitare tutti: parlamentari, Istituzioni locali e regionali, partiti politici e parti sociali, tutti convinti della necessità di procedere in tal
senso. Occorrerà, quindi, saper sollecitare l’azione congiunta di maggioranza e opposizione ed incidere sulle volontà regionali e ministeriali.

Insieme alla realizzazione del nuovo Ospedale occorrerà ottimizzare l’integrazione dei servizi sanitari tra Usl 2 e ospedale, con notevole risparmio sull’affitto, che la Usl 2 versa per i locali di via Bramante (700mila euro l’anno); integrare l’Ospedale S. Maria di Terni con l’Ospedale di Narni-Amelia; puntare su professionisti, dirigenti e operatori sanitari, per fare del presidio ospedaliero aziendale ternano un punto di eccellenza, ma
anche un ospedale di emergenza e urgenza; offrire, poi, un’assistenza sanitaria articolata su medici di comunità. Potenziare questo aspetto significa alleggerire il lavoro del Pronto Soccorso. I medici, sulla base di solide basi culturali e formative, dovranno essere adeguatamente indirizzati a incentivare un ottimale funzionamento della rete territoriale. C’è ancora molto da fare, ma la determinazione sembra non mancare e la strada del confronto fra tutti i soggetti coinvolti è quella giusta.

*Presidente Ass. Berlinguer Terni