Terni e i suoi problemi: non bastano le polemiche sulla Ztl e le “mentine”

Ztl Palazzo spada

Natale a Terni? Un’abbuffata di luci e niente più secondo gli amministratori comunali. Ci si bea della proiezioni di immagini natalizie sulla facciata di Palazzo Spada come se si trattasse di una grande operazione innovativa, perché nessuno rammenta probabilmente che già negli anni Ottanta del secolo scorso proprio a Terni era nata una impresa messa su da due giovani (allora) che ebbero una buona fortuna in mezza Italia facendo proprio questo mestiere. Oppure si trasforma l’Obelisco, la Lancia di Luce che è il simbolo dell’innovazione, dell’industriosità ternana, della città e di quel che è stata dal periodo dell’industrializzazione della seconda metà dell’Ottocento ad oggi: un “segno” di Terni utilizzato per metterci le luci di Natale, quasi fosse uno “spelacchio” qualsiasi. (C’è in proposito una petizione on line che manifesta lo sdegno per la decisione)

Una mancanza di rispetto che denota una sensibilità ed una conoscenza piuttosto scarsine. Si può insultare un’opera come l’Obelisco? Come si può prendere un altro simbolo come il Thyrus e sistemarlo in mezzo ad un’aiola in cui abbonda la plastica a creare una specie di “altarino” che nemmeno nelle più sperdute cittadine di provincia degli Stati Uniti? Si può pensare di far diventare museo i tubi che portavano (e chissà quando la riporteranno) l’acqua alla fontana di piazza Tacito; si può pensare che un museo si possa fare dentro quattro stanzette dell’appartamento di un simbolo del Ventennio? Qual è il progetto che sta dietro a questa rete di mini-musei? Si è davvero convinti che che tali pensate possano avere un qualche risvolto di crescita sociale ed economica?

Se quello descritto è il metro di giudizio che muove le mani e un po’ meno la mente, va da sé che il massimo del dibattito culturale, sociale, politico ed economico a Terni diventi la pluridecennale questione della zona a traffico limitato da tenere aperta o chiusa per gli acquisti di Natale. Dipende da questi venti-trenta giorni la possibilità di un rilancio del centro cittadino e delle attività economiche e commerciali? Nessuno, a parte i sopralluoghi dell’assessore al traffico all’incrocio di Corso Tacito, si fa un giro per il centro di Terni? Se lo facesse noterebbe che seppure in regime di zona a traffico limitato non si trova un parcheggio; che le vie ormai con solo serrande abbassate sono state svilite ad aree di sosta buie e semideserte; che le case del centro non sono ormai quasi più abitate dalle famiglie. E magari prenderebbe in seria considerazione l’alzata di scudi della Confcommercio la quale torna a sottolineare che le polemiche sono sterili, non fanno mai bene a nessuno e men che meno aiutano a risolvere problemi di portata così grande.

Servono scelte, dice l’associazione:  “La rivitalizzazione del commercio deve passare attraverso la definizione di un nuovo modello identitario di sviluppo della città. Il dibattito sulla ZTL aperta o chiusa, quale azione per risolvere i problemi del commercio cittadino, posta nei termini attuali è poco rilevante. Serve un rinnovato patto cittadino tra forze sociali, politiche, imprenditoriali e sindacali”

E giù con alcune proposte e suggerimenti: rafforzare la dimensione economico-produttiva della città: invertire la deriva dei fenomeni sociali e demografici quali l’invecchiamento dei residenti, l’emigrazione della popolazione nella fascia di età 18-45, contrastando il crescente disagio sociale con i rischi connessi sul piano della legalità; serve un piano di marketing territoriale; serve  far fronte ai problemi relativi al declino urbano, attraverso misure finalizzate ad aumentare la residenzialità, a ripensare la mobilità di persone e merci in una ottica sostenibile ed efficiente, ad implementare alternative efficaci per la sosta, a garantire la sicurezza ed infine a creare le condizioni per l’insediamento di funzioni e servizi innovativi, indispensabili all’abitare e, possibilmente, al lavorare in una città contemporanea. Eccetera, eccetera…

Proposte, idee da discutere, su cui confrontarsi allargando l’orizzonte e il numero dei partecipanti alla discussione. Farlo davvero un progetto per la Terni del futuro. Un progetto concreto, un piano che non tenga conto solo di quel che accade oggi o è accaduto ieri, ma che sia declinato al futuro. Poi, se in mezzo, ci saranno anche le proiezioni luminose su Palazzo Spada ben venga: al momento però sono solo mentine per solleticare le papille di palati non particolarmente esigenti.