Terni e i debiti: se non si azzeccano le virgole tre milioni diventano una cifra astronomica

Consiglio comunale terni Federighi
L’assessore al bilancio
Orlando Masselli

 Eppure, a prima vista, si tratterebbe di numeri. Invece anche l’approvazione del bilancio consuntivo del Comune diventa occasione non tanto di scontro politico – cosa normale perché i bilanci sono lo specchio delle scelte amministrative e politiche del governo cittadino – ma in quanto occasione di insultarsi, di richiamarsi ancora alle “nefandezze” dell’amministrazione di “prima”, di darsi dei bugiardi.

Cifre, numeri, debiti, disavanzi, anticipazioni, interessi… ecc. ecc. Almeno ragionieri biosogna essere per raccapezzarcisi. Intanto si fa presto a dire bilancio: si parla, per quel che riferisce l’ufficio stampa comunale di “rendiconto della gestione per l’esercizio 2019 e la annessa relazione della giunta comunale, delibera n. 111 del 9.06.2020 che attesta un disavanzo di € 2.937.872 milioni di euro, disavanzo che verrà ripianato con iscrizione nel Bilancio di previsione 2020-2022 in corso di formazione, secondo le conclusioni dell’Organo di revisione”. Un documento contabile approvato dal consiglio con venti sì e 12 no, si aggiunge. Il fatto è che il disavanzo sarebbe di circa tremila miliardi di euro, e il povero ternano che passa per strada resta bloccato a bocca spalancata. Niente paura. Per fortuna, leggendo il testo della delibera ci si accorge che quella parolina milioni messa in coda alla cifra, non ci andava proprio  e che quindi stiamo “solo” a tre milioni di euro. Sospiro di sollievo per il cittadino, perché comunque ci si può ragionare.

E così si spiega pure la soddisfazione dell’assessore al bilancio, Orlando Masselli, espressa “anche a nome del sindaco Latini per il risultato amministrativo conseguito oggi in consiglio comunale grazie alla votazione positiva sul Rendiconto 2019 da parte dei gruppi di maggioranza che ringrazio”. Invece rammarico, di Masselli, per “le eccezioni poste dalle opposizioni” che, secondo l’assessore, continuano a “contestare cifre e numeri appartenenti al passato e alla cattiva gestione del Comune fatta dalle amministrazioni di sinistra che ha portato al dissesto e a dover ricominciare per quanto ci riguarda già dal dover recuperare quasi quattro milioni di disavanzo di cui  oltre uno già recuperato nel 2019. Il bilancio esprime numeri che ci danno ragione – rincara Masselli – le bugie, le millanterie e le intimidazioni le lasciamo a chi purtroppo non ha altri argomenti”.

Come se non fosse cosa già nota, quella del disavanzo lasciato dalla Giunta di centrosinistra, dato aggravato per la dichiarazione di disseto che si tentò di evitare senza riuscirci per il fatto che l’opposizione di allora chiuse ad ogni possibile collaborazione certa – azzeccandoci – che nel caso di nuove elezioni avrebbe vinto a man bassa e sarebbe andata a governare.

Messa in un cantone la vecchia storiella della bicicletta e dei pedali, c’è da dire che dall’opposizione di oggi non tutti si sono mostrati disposti ad accogliere le due parole di Masselli senza replicare. Ed ecco allora una nota dei consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico. Anche stavolta, dicono, “abbiamo trovato un’amministrazione comunale che non accetta alcun contributo, che continua a trattare i conti del Comune come cosa propria, in un’ottica di oscurare e prendere ulteriore tempo. Rispetto alla gestione dei bilanci del comune di Terni deve emergere la verità, perché nella malaugurata ipotesi arrivasse un secondo dissesto per la città di Terni va chiarito fin da subito nome e cognome di chi ha creato le condizioni perché questo avvenisse”. Secondo M5S e Pd il bilancio consuntivo 2019 rappresenta “Un quadro drammatico. Nonostante il caos delle cartelle pazze della Tari, nonostante fiumi di parole emerge come il Comune continui ad accumulare crediti non riscossi. Parliamo di oltre 30 milioni di euro, ben oltre la cifra che ha accompagnato il Comune al primo dissesto, cui vanno aggiunte altre partite debitorie per venti milioni di euro. Ka rioosta- dicono M5S e Pd – è stata “di accusarci di fare terrorismo, di volere mettere in difficoltà  i consiglieri di maggioranza. In realtà gli unici che mettono in grave difficoltà i consiglieri di maggioranza sono gli amministratori comunali che portano in consiglio atti di bilancio pesantemente criticati dai revisori dei conti, privi di documentazione completa, con cifre discordanti”.

C’è poi la tirata finale: “E’ sempre più lampante che l’intendimento dell’amministrazione Latini è prendere tempo. Continuare a gestire il potere – basta vedere quanto avvenuto con le nomine di amici ed ex colleghi  – senza affrontare i nodi strutturali dell’Ente. Per raggiungere questo obiettivo ogni mezzo è lecito, compreso quello di nascondersi dietro il presidente del consiglio, che a sua volta si nasconde dietro il segretario comunale, per impedire che ci sia un reale confronto nell’aula del consiglio comunale”.