Teatro Verdi, il Comune smentisce bocciature dalla Soprintendenza

Piazza Sant'Agape Terni
Terni, il teatro Verdi

Il Comune di Terni smentisce decisamente. “Non c’è stata alcuna bocciatura da parte della Soprintendenza rispetto alla procedura per la progettazione del Teatro Verdi. Di conseguenza tale procedura, avviata con delibera di Giunta, proseguirà regolarmente, tenendo conto – come è normale che sia – dei pareri espressi dalla Soprintendenza. Lo rende noto l’assessorato ai lavori pubblici rispetto ad alcune valutazioni riportate da media locali”. 
“La procedura intrapresa dall’amministrazione comunale per il recupero del teatro Verdi – viene specificato dall’assessorato – è stata caratterizzata dal continuo confronto con la Soprintendenza regionale che si è espressa con due distinte note: la prima dell’ottobre 2019 con la quale, a seguito del parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico del MIBAC, condivideva quanto emerso negli incontri con i tecnici comunali ed escludeva il ripristino  “anacronistico” dell’impianto ottocentesco polettiano , fatto salvo il  pronao esistente”.   
Nella seconda nota – informa l’assessorato –  del gennaio 2020 la Soprintendenza forniva una serie di criteri ed indirizzi di carattere generale con i quali si segnalava la necessità di porre attenzione particolare alla stratificazione storica, segnalando inoltre l’importanza del tema costituito dal nuovo fronte “tergale” della torre scenica su largo Sant’Agape.

Una diatriba, quella tra chi voleva un “anacronistico” teatro di stampo ottocentesco che ha avuto una parte non del tutto secondaria nell’innescare ritardi nella procedura per il recupero del Verdi. Per quanto, invece, riguarda la parte del retro del teatro non si può dimenticare che, nonostante tutto, essa si affaccia su un angolo storico della città (in passato per la verità molto maltrattato”. Su largo Sant’Agape, comunque continua ad nsistere la torre medievale messa in brache ormai da qualche anno (possibile che no si riesca in qualche modo a restaurarla?) nonché Palazzo Carrara.

Per parte sia il Comune di Terni “ribadisce dunque che in nessuna delle note ufficiali viene espressa una bocciatura dell’iter intrapreso e delle scelte tecniche proposte dall’Amministrazione comunale attraverso gli uffici tecnici.  Il concorso darà la risposta finale alle istanze contenute nelle note della Soprintendenza   con   una “nuova” proposta progettuale conformemente al vincolo posto nel 2015”.